Il ritorno degli eroi
É proprio il ritorno di degli amici di sempre, Sora, Pippo e Paperino, che risveglia il giocatore dal torpore emozionale causato dai nuovi personaggi. Il trio di eroi improvvisati, imprigionati in un lungo sonno per diversi anni, si rimette in viaggio per ritrovare Riku - l'amico scomparso durante il primo episodio ? soltanto per scoprire che i mondi sono ancora minacciati da Heartless, Nobodies e dalla misteriosa Organizzazione XIII. La vicenda non manca di stupire il giocatore con colpi di scena e improvvisi cambi di direzione, ma la narrazione non funziona come dovrebbe. Nonostante l'avventura goda di un ritmo maggiore nella seconda parte, si risente ancora della sensazione di smarrimento provata in principio e talvolta è difficile sentirsi coinvolti fino in fondo. Parte della responsabilità è da attribuire al bilanciamento poco riuscito fra la vicenda principale e quella dei personaggi secondari.
Laddove il primo episodio ha saputo miscelare con astuzia i vari mondi e personaggi Disney e SquareSoft, facendo ruotare tutto e tutti intorno al pericolo degli Hearless, Kingdom Hearts II risulta solo un anonimo miscuglio di situazioni a sé stanti. I mondi da visitare gettano il giocatore in una perfetta riproduzione delle vicende già viste nei rispettivi lungometraggi, che, però, hanno poco o nulla a che fare con l'avventura principale. Quasi fosse un espediente per allungare il brodo, le scene di intermezzo si dilungano per diversi minuti, arrivando a oltre una decina, inaccettabili, per raccontare la storia d'amore de La Sirenetta, peraltro già vista al cinema. Kingdom Hearts II, per questi motivi, fallisce nel replicare il coinvolgimento risultato dal primo episodio, sia dal punto di vista narrativo che di coesione fra i vari mondi rappresentati.