Il sensore della Nikon D2H al microscopio

Il sito The Landingfield mostra curiose immagini al microscopio di un sensore che era lo stato dell'arte 10 anni fa: quello integrato nell'ammiraglia Nikon D2H.

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a cura di Alberto De Bernardi

Se siete curiosi di vedere come si presenta un sensore CMOS al microscopio, il sito The Landingfield (dedicato alla fotografia astronomica) potrà rispondere a questa bizzarra curiosità.

Il sensore in questione è quello di una Nikon D2H, ammiraglia lanciata nel 2003 ed equipaggiata con quello che era, allora, lo stato dell'arte della tecnologia: un JFET LBCAST in formato full-frame da 4,1 Mpixel, capace di scattare 20 RAW al ritmo di 8 fps. La D2H offriva sensibilità native tra 200 e 1600 ISO, con possibilità di espandere verso l'alto la gamma di ulteriori 2 stop.

In una quindicina di immagini, l'autore mette a nudo ogni dettaglio del sensore con ingrandimenti fino a 40x, capaci di mostrare ciò che l'occhio o uno schema di principio non possono mostrare. Nulla di trascendentale, beninteso, ma si vedono molto bene il filtro RGB superiore e le microlenti che coprono i pixel, da cui si apprezza il vantaggio compiuto dalle attuali microlenti "gapless". Solo nel 2003, infatti, la griglia delle microlenti aveva geometria tale da bloccare una percentuale significativa della luce incidente totale. La carrellata si conclude con una panoramica sui collegamenti elettrici.