Il telelavoro genera stress e favorisce l'isolamento

L'ultima indagine di Eurofound e Ilo conferma pregi e difetti del telelavoro in 15 paesi, Italia compresa. Fra i rischi: isolamento, stress e mal di schiena.

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a cura di Dario D'Elia

Il telelavoro espone al rischio di grandi stress. Nella maggior parte dei casi superiori a quelli che si generano in un ambiente di lavoro tradizionale.Qualche giorno fa Eurofound, l'agenzia dell'Unione europea per il miglioramento delle condizioni di vita, e Ilo, l'organizzazione internazionale del lavoro, hanno pubblicato un'indagine su telelavoro e mobile working basata sull'analisi di 15 paesi - fra cui Italia, Francia, Germania, Stati Uniti, Giappone, Brasile e India.

Eurofound

Eurofound, percentuali T/ICTM

Si chiama telework/ICT-mobile work (T/ICTM) fra gli addetti ai lavori e in Italia vale poco più del 5% secondo l'Osservatorio del Politecnico di Milano. Si va da quello stabile a casa a quello occasionale. Al solito il Nord Europa si distingue: in Finlandia vale il 28% mentre in Svezia sfiora il 32%.

Pregi e difetti del telelavoro

L'attività saltuaria fuori dall'ufficio non incide particolarmente rispetto al solito, nel bene e nel male. Quando invece si parla di un telelavoro più spinto emergono vantaggi e svantaggi.

Nel primo caso aumenta la produttività, l'autonomia, vengono azzerati i tempi di spostamento, si può gestire meglio il tempo da dedicare alla propria vita e ai propri cari e le aziende possono ridurre gli spazi per i dipendenti.

Eurofound

Eurofound, attività lavorativa extra-orario

Fra le note dolenti sicuramente il rischio di isolamento, la riduzione di confronto con i colleghi e la scomparsa di un confine tra casa e lavoro quindi un conseguente aumento di orario settimanale. Eurofound ha rilevato anche un incremento di problemi alla schiena - non è detto che a casa si disponga di mobilio adeguato, stress superiore e insonnia (42%). 

"L'idea è anche che si lavori di meno. Ma non è così. Anzi, in genere, è vero il contrario. E per di più salta il confine tra vita privata e professionale", spiega il professor Alfio Cascioli, psicologo del lavoro e docente Luiss. "Non solo non si chiude la porta, ma non si riesce neppure a separare quelle difficoltà oggi particolarmente dure dalla vita familiare, finendo con l'influenzarla negativamente".

Eurofound

Eurofound, tipo di telelavoro

Qual è allora la soluzione ideale? Secondo gli esperti di Eurofound bisognerebbe puntare sul  "telelavoro part-time", ovvero consentire la possibilità di alternare l'attività in ufficio a quella a casa. Non vi sarebbero effetti collaterali sulle relazioni e lo stress domestico sarebbe mitigato. Se poi fosse abbinata anche una norma sul diritto alla disconnessione oltre l'orario di lavoro, lo scenario sarebbe ideale.

Fermo restando il fatto che si rischia di "perdere il contatto con una realtà in continua evoluzione, come quella di un luogo di lavoro". Il professor Cascioli consiglia di "dividere la propria giornata in luoghi diversi, e vivendola anche con persone diverse".

"Certo, dipende anche molto dalla qualità dei rapporti. Ma lavorando in casa si rinuncia alla socialità con i colleghi. Insomma, se il lavoro da casa è un fenomeno limitato un motivo ci sarà, no?".

Il telelavoro tra falsi miti e realtà

Le professioni digitali si prestano al telelavoro e tutte le sue declinazioni. Dopo 18 anni di "lavoro a casa" con qualche breve parentesi in ufficio devo ammettere che non è per tutti.

Scordatevi una vita in pigiama o attività lavorativa alternata a spuntini e binge watching... sono davvero falsi miti. Il telelavoro richiede rigore soprattutto con sé stessi. L'organizzazione oraria può essere più elastica ma alla fine il proprio datore di lavoro richiede obiettivi e impegno analoghi a chi sta in ufficio. Anzi. A volte è più facile imboscarsi per chi sta in ufficio.

Eurofound

Eurofound, effetti sulla salute

La produttività senza dubbio aumenta perché ci si può concentrare meglio. A patto però di aver sviluppato la capacità di estraniarsi dal proprio ambiente. Ed è proprio questo un punto critico, perché si rischia l'isolamento. Magari si hanno rapporti con clienti o colleghi a distanza tramite telefono o chat, ma può succedere di rimanere così focalizzati sul monitor da dimenticare tutto il resto.

Il telelavoro non può sostituire il contatto umano. Mai si potrà sapere esattamente tutto ciò che avviene in sede e neanche quali sono gli umori. Le incomprensioni a distanza vanno messe in conto. E soprattutto bisogna ricordarsi che si potrebbe essere considerati dei privilegiati e quindi stimolare ingiustificate invidie. In fondo per molti sarete sempre "quelli là che stanno a casa chissà a fare cosa".

Insomma, se sognate il telelavoro ben venga quello saltuario, ma valutate attentamente gli effetti collaterali di quello stabile.