Il Wi-Fi forse non è il killer degli alberi, che confusione

Il Wall Street Journal critica l'esattezza dei risultati di una ricerca olandese sui problemi delle piante sottoposte al bombardamento del Wi-Fi. I dati non sono sufficienti a stilare una statistica e un esperimento non è stato approfondito a sufficienza. Anche il ricercatore parla di risultati preliminari, da prendere con cautela.

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a cura di Roberto Caccia

Secondo il Wall Street Journal, il Wi-Fi non sta uccidendo gli alberi. La testata giornalistica statunitense mette in discussione i risultati di una ricerca olandese sulla pericolosità del wireless (Il Wi-Fi fa ammalare gli alberi, arriva la conferma). Le critiche si rivolgono soprattutto ai numeri dei casi presi in esame, troppo piccolo per stilare una statistica affidabile, e ai mancati controlli dell'affidabilità di un esperimento condotto durante la ricerca.

"Non possiamo arrivare ad una conclusione", sono queste le parole di Andre van Lammeren, che ha condotto la parte tecnica relativa agli esperimenti dell'inchiesta. Basandosi sui dati precedenti si scopre che nel 2007 un censimento degli alberi ha rilevato che l'11 per cento presentava fenditure e bozzi irregolari. Quest'anno, il dato è salito al 30 per cento e circa il 70 per cento delle piante esaminate presentano un qualche tipo di problema. Proprio questo dato è criticato, perché include ogni tipo di anomalia, mentre nello studio di qualche anno fa non sono state censite tutte le irregolarità riscontrate.

Il Wireless non sembra più così pericoloso per gli alberi, secondo il Wall Street Journal

Altre critiche sono comparse su un esperimento in particolare. In questo test Van Lammeren ha posizionato un piccolo numero di alberi in una teca con diversi hotspot Wi-Fi. In un'altra teca ha invece messo gli alberi senza Wi-Fi. Dopo tre mesi, le piante esposte alle onde wireless mostravano un danneggiamento alle foglie, ma questo tipo di danno non è mai stato misurato con precisione. Il professore specifica che l'esperimento era preliminare, perché per avere risultati più precisi si sarebbe dovuto isolare ogni albero in una teca diversa.

Il ricercatore addita come responsabili del fraintendimento i media, che avrebbero riportato la notizia in modo incompleto, e aggiungendo che qualche traduzione errata dall'olandese avrebbe aumentato la confusione sull'argomento. Van Lammeren aggiunge anche che quando si sono conclusi i test, l'università autrice dell'inchiesta ha emesso un comunicato che invitava a prendere con cautela i risultati delle ricerche.

Un congresso nei primi mesi del 2011 cercherà di far luce sull'argomento

A oggi non si è ancora certi che il Wi-Fi e le onde trasmesse dai cellulari possano essere indicati come responsabili di alcune malattie degli alberi. Alcuni sostengono che la causa sia da cercare in un'insieme di fattori, mentre altri indicano come responsabile una combinazione letale di funghi e virus. Il Journal conclude citando il Servizio Forestale degli Stati Uniti, che nello studio degli alberi sul suolo urbano ha trovato nella compattezza del suolo uno dei maggiori problemi relativi alla crescita delle piante.

Di sicuro l'argomento non è ancora esaurito, visto che ci sarà un congresso nei primi mesi del 2011 proprio nella cittadina dei Paesi Bassi dove si sono condotti i test.