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a cura di Dario D'Elia

È l'ira funesta dei consumatori italiani quella che sta contribuendo al successo di Iliad. A distanza di un mese dallo sbarco sul mercato italiano, la tedesca Berenberg Bank ha diffuso un rapporto che sembrerebbe premiare l'attesa "rivoluzione" francese.

"Abbiamo appreso dai nostri incontri con Fastweb, TIM e Wind Tre che Iliad potrebbe aver registrato 250.000 richieste di portabilità dal lancio", si legge nel documento. "Questo escluderebbe i nuovi numeri creati da Iliad, un volume sul quale i concorrenti di Iliad hanno limitata percezione".

Come riporta Emanuele Follis su Milano Finanza, che ha visionato il report tedesco, gli analisti hanno stimato che le SIM Iliad usate come muletto potrebbero essere comprese in una forbice tra le 50.000 e le 100.000 unità. Ciò vuol dire che complessivamente si parlerebbe di 300mila/350mila SIM vendute in poco meno di trenta giorni, con una media al ribasso di almeno 10mila al giorno.

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L'intervista a Benedetto Levi, AD di Iliad

"Senza commentare i numeri usciti in questi giorni sui giornali, siamo estremamente soddisfatti del successo del lancio e dell'offerta, in termini di utenti. E anche dei feedback positivi che ci giungono dai nostri utenti. Le varie iniziative che gli operatori storici stanno facendo per contrastarci ci confermano che effettivamente Iliad ha smosso le cose e portato valore per le persone", ha confermato l'AD di Iliad, Benedetto Levi, a Tom's Hardware.

Con questo ritmo in pochi mesi l'obiettivo 1 milione di SIM potrebbe essere raggiunto agevolmente, in barba a chi aveva previsto un'operazione poco impattante sul mercato. O meglio, S&P e Fitch, giorni fa, hanno riconosciuto una forte pressione sul piano delle tariffe, la prospettiva di conquistare una consistente quota di mercato ma non effetti collaterali a sistema con serie ripercussioni sui titoli dei principali operatori.

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Benedetto Levi, AD di Iliad Italia

Però la realtà dei fatti sembra raccontare uno scenario diverso. Iliad ha costretto la concorrenza a giocare ogni carta: dalla segnalazione di presunte violazioni agli enti di garanzia, alla formulazione di tariffe mai viste prima. Senza contare l'arma più abusata del momento, ovvero le cosiddette "winback". Tariffe a prezzo stracciato concesse solo ed esclusivamente ai clienti che decidono dopo l'adesione a Iliad di fare ritorno.  Di solito il contatto avviene tramite SMS o direttamente call center.

"In generale io tenderei a non fidarmi dei prezzi attraenti dei nostri concorrenti, perché da anni i prezzi vetrina sono sempre sembrati così", ha ricordato Benedetto Levi. "Il problema sono i costi più o meno nascosti inseriti nel tempo e le rimodulazioni. Noi non volevamo solo rivoluzionare il rapporto qualità/prezzo, ma anche puntare sulla vera trasparenza, non nascondere nulla e non fare sorprese con costi nascosti o opzioni a pagamento. Hanno avuto paura del nostro arrivo e giocato la carta sia dei vincoli contrattuali che delle winback. Adesso hanno anche scoperto che la trasparenza è desiderata".

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In verità, la reazione (ufficiale) degli operatori leader di mercato è stata quella di ridimensionare il lancio di Iliad. "L'offerta di Iliad è molto aggressiva ma non rivoluzionaria. Siamo in una posizione di forza", ha dichiarato recentemente l'AD di TIM Amos Genish. Eppure una settimana fa ha fatto capolino la winback TIM 7 IperGo da 7 euro al mese, che offre traffico voce e SMS illimitati con 30 GB di traffico. Non da meno Vodafone ha rilanciato con la Special Minuti 30 GB da 7 euro al mese (per alcuni) per 1000 minuti e 30 GB. E infine Wind che con Smart 5 Easy 15 ha messo sul piatto minuti illimitati e 15 GB a 5 euro al mese.

Non a caso Beremberg stima per Vodafone una riduzione dei ricavi dei servizi, sull'anno, del 7,9% e per TIM di circa il 3,2% nel secondo semestre.

È una guerra tariffaria senza quartiere che sforna novità ogni settimana. Ciò che viene offerto oggi, non sarà più disponibile tra pochi giorni. Ma l'unica certezza è che i 5,99 euro proposti da Iliad e le winback, secondo molti osservatori, sono al limite del sotto-costo. Con la differenza però che le reti di vendita di ogni operatore sono molto diverse, e quella di Iliad fra le più snelle in assoluto.

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E poi c'è la formula del milione di SIM, che una volta raggiunto aprirà la strada forse a nuove offerte. "Assicuro a tutti che per il primo milione l'offerta rimarrà tale. Quello che succederà dopo il primo milione di utenti lo riveleremo a tempo debito", ha aggiunto Levi.

Ma chi sta soffrendo di più? Secondo Berenberg Bank - ma sono stime - il colpo più duro l'avrebbe ricevuto Wind Tre, con circa 100.000 SIM perse. A ruota Vodafone con 62mila in meno e TIM con 50mila.

"Non nascondiamo nulla, neanche le cose che avremmo potuto fare meglio. La risposta al lancio è stata superiore a ogni più rosea previsione e questo ha creato qualche problema. Più che una questione di corriere i ritardi sono stati dovuti ai volumi di richieste. Qualche giorno in più rispetto al previsto, ma non sistematicamente. Adesso è rientrato tutto", ha spiegato Levi.

"La portabilità richiede tempi standard di circa 2 giorni lavorativi, mentre per quanto riguarda il numero 177, alcuni operatori non hanno permesso ai propri utenti di poterlo contattare, ma ora la situazione è risolta. C'è stato all'inizio qualche problema di configurazione di roaming all'estero. Infine, la questione dell'IP francese che non consentiva ad alcuni servizi streaming di funzionare è a posto, grazie al corretto aggiornamento dei database".

In effetti anche i punti vendita oggi sono circa 130 su tutta la penisola, e ognuno di questi dispone di più SIMBox, che malgrado le polemiche sull'autenticazione, Levi continua a sostenere come una grande novità rispettosa delle norme vigenti. "Perché confermo che effettuiamo un controllo rigoroso prima dell'attivazione della carta SIM".

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E anche sulla rete a disposizione oggi la posizione è chiara. "Stiamo sviluppando la nostra rete da mesi e oggi abbiamo ben 12 uffici regionali che procedono con le installazioni in tutto il Paese. Poi certo abbiamo un accordo con grandi operatori che ci permette di fornire una copertura nazionale totale. Ma progressivamente da nord a sud stiamo implementando la nostra", ha puntualizzato l'AD.

Insomma, Iliad è sbarcata in Italia con un approccio da startup ma solidamente supportata da un operatore internazionale quale è la casa madre. "La volontà del gruppo è in sintonia con ciò che penso. Portare una visione totalmente diversa sia per le offerte che nell'impostazione di un rapporto con gli utenti basato sulla fiducia. Non avere esperienza nel settore della telefonia per me è stato un vantaggio, considerate le pratiche non edificanti a danno dei consumatori viste nel settore. Uno sguardo nuovo ha permesso di partire da un foglio bianco e pensare da zero a cosa offrire per ascoltare e soddisfare davvero le attese delle persone", ha commentato Levi.

"La nostra organizzazione è più snella e giovane, appunto come le startup che ho fondato e sviluppato. Tutti sono responsabilizzati, non vi sono rigide gerarchie e non ci sono procedure macchinose che si ripercuotono sul consumatore. Alla nostra voglia di fare bene e rivoluzionare l'approccio al mercato delle telco, si è aggiunta la rabbia e la frustrazione che i consumatori avevano accumulato negli anni, e questo ha contributo al nostro successo".

Tutto questo non vuole che per Iliad la strada sia spianata. Oggi i consumatori sembrano averle concesso grande credito, ma dovrà mantenere ogni promessa di trasparenza ed efficienza per non subire gravi contraccolpi. Perché non c'è nulla di peggio che "un'aspettativa crescente" delusa. Come appunto spiegava Alexis de Tocqueville in relazione ai prodromi della Rivoluzione Francese...


Tom's Consiglia

A sentir parlare tanto di rivoluzione viene voglia di rispolverare "L'antico regime e la rivoluzione" di Alexis de Tocqueville.