Iliad festeggia 2,8 milioni di clienti, ma la competizione si è fatta dura

Il Gruppo Iliad si dice soddisfatto dei risultati finanziari ottenuti nel 2018 dalla filiale italiana, ma per il 10% del mercato la strada è lunga.

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a cura di Dario D'Elia

Iliad Italia arriva all'appuntamento con i risultati finanziari 2018 con il fiato corto: è scattata sui blocchi a giugno con un vigore mai visto nel settore telco, ma a dicembre la falcata è apparsa più incerta. Ha chiuso infatti l'anno con 2,8 milioni di clienti (+600mila rispetto a giugno) ma rispetto all'aspirazione del direttore generale di Iliad Maxime Lombardini di conquistare il 10% del mercato per raggiungere il break even forse ci vorrà più tempo.

Iliad ha giocato benissimo la sua partita fin dall'inizio puntando su comunicazione chiara, massima trasparenza e tariffe competitive. Dopodiché gli operatori leader di mercato le hanno giocate tutte. Si è partiti con la presunte irregolarità regolamentari legate alle SimBox, poi si è scatenata la guerra tariffaria con uno spregiudicato impiego delle cosiddette offerte "operator attack". Ad oggi il gioco si è talmente estremizzato che quasi ogni giorno c'è un'offerta speciale per i clienti provenienti da un operatore invece che un altro. Ovviamente nel frattempo l'AGCOM ha continuato a sanzionare i soliti noti per violazioni del codice al consumo e gli stessi a ritmo blando hanno proseguito nella rimodulazione delle tariffe.

In questo bailamme il Gruppo Iliad si dice molto soddisfatto del risultato raggiunto. Scrive infatti che si è trattato di un "successo commerciale eccezionale" con non solo 2,8 milioni abbonati ma anche 125 milioni di fatturato. Le perdite operative però sono state di 52 milioni mentre gli investimenti nelle reti e gli accordi di RAN sharing Multiple Operator Core Network sono stati spesi 261 milioni di euro. Infine le frequenze, com'è risaputo, sono costate 342 milioni di euro.

Gli obiettivi per il 2019 sono chiari ed esplicitati nel documento. Prima di tutto entro la fine dell'anno raggiungere la soglia dei 3500 siti radio, consolidare il margine operativo lordo e raggiungere il break-even con una quota di mercato inferiore al 10%.