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a cura di Dario D'Elia

Iliad ha ancora qualche mese per mantenere la promessa di sbarcare in Italia entro l'estate. Il conto alla rovescia è iniziato e le aspettative dei consumatori sono alle stelle. Nel mercato mobile mai era successo che un nuovo operatore riuscisse a coagulare così tanta attenzione senza realizzare campagne pubblicitarie ad hoc.

Sarà perché il campo è stato concimato a dovere dagli avversari - i danni di immagine tafazziani dell'ultimo anno non si contano - oppure per il diffuso desiderio di novità e cambiamento. Ma resta il fatto che in Italia lo spazio per un nuovo grande operatore strutturato non solo è stato favorito da Bruxelles, considerando ciò che è stato imposto a Wind e Tre per la fusione, ma era auspicabile per stimolare la competizione.

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Benedetto Levi, AD di Iliad Italia

"Non saremo un operatore low cost e smuoveremo le acque", ha confermato l'AD Benedetto Levi in una recente intervista al Corriere delle Comunicazioni. "Arriveremo entro l'estate. Lo confermo e lo ribadisco".

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Il flag-store di Catania

Già, con quali tariffe si domandano un po' tutti. Probabilmente scendendo sotto la soglia dei 7/10 euro, come ha lasciato intendere l'AD nell'intervista a Forbes Italia. "Crediamo che ci sia margine per tagliare i costi, considerando ovviamente il fatto che ad oggi i costi in vetrina spesso non corrispondono al pagamento che le persone si ritrovano sul conto a fine mese. I costi si gonfiano laddove non si riesce chiaramente a vederlo. Esemplare il caso della fatturazione a 28 giorni, per cui è dovuta intervenire l'Antitrust", ha dichiarato l'AD.

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E per la copertura? "Come anticipato, stiamo sviluppando una rete di nostra proprietà che consentirà una copertura di qualità in tutto il Paese. Quello che ci interessa ora è appunto di garantire un servizio ottimo e una copertura nazionale fin dalla data di lancio", ha assicurato Levi.

Ma è evidente che almeno nella fase iniziale la rete di riferimento sarà quella ereditata da Wind, quindi punterà probabilmente su 3G e 4G a seconda delle zone. I numerosi test in atto da mesi lo confermano, e infatti molti utenti in diverse città hanno rilevato la nuova rete identificata con il codice operatore 22250.

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"Investiremo nel 5G e siamo interessati a partecipare all'asta", ha assicurato Levi. E in fondo era nell'aria considerando anche le trattative con Open Fiber. La 5G, com'è risaputo, ha bisogno di una infrastruttura abilitante in fibra a monte. "Anche la parte fissa ci interessa, per ora la priorità resta il mobile", ha aggiunto il dirigente.

E per quanto riguarda la rete vendita e distribuzione, Levi ha confermato più canali senza però entrare nel merito delle indiscrezioni che parlano di distributori automatici. "Certo posso dirvi che non siamo stupidi: conosciamo le regole del mercato italiano e ci regoliamo di conseguenza. Venderemo attraverso diversi canali e sono già pronti alcuni tra i primi negozi come a Roma, nel centro commerciale Roma Est, Mestre e Catania".

"Ci rivolgeremo a tutti coloro a cui interessa un ottimo rapporto qualità prezzo e che naturalmente vogliono avere chiara la spesa per il mobile e non vogliono preoccuparsi di verificare la bolletta".