Impressioni d'uso

Recensione – Test D3300. L’ultima reflex entry-level di Casa Nikon offre un sensore DX (APS-C) ad altissima risoluzione, grande compattezza e semplicità d’utilizzo per gli appassionati alle prime armi.

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a cura di Tom's Hardware

Impressioni d'uso

Appena impugnata la D3300, si resta piacevolmente colpiti non soltanto dal peso contenuto, ma anche dalla presa salda, con la mano destra che assume una posizione naturale, eccezion fatta per il mignolo che finirà per sorreggere la macchina da sotto. Purtroppo non è previsto il battery pack.

Dopo i primi scatti, si apprezzano la velocità e la reattività di questa reflex, con un tempo di scatto dall'accensione (Power on to first shot) di circa mezzo secondo ed uno shutter lag trascurabile per l'utilizzo amatoriale (circa 0,2/0,3 s), mentre ovviamente risulta molto più lenta la messa a fuoco a contrasto in Live View. Con il Nikkor 18-55 VRII fornito in dotazione mediamente siamo sui 2 secondi per soggetti in condizioni di scarsa illuminazione e contrasto, che si riducono a circa 0,7/0,8 sec. in condizioni di buona illuminazione.

I 24 Mpixel del sensore aiutano soprattutto nei crop (ritagli), che mantengono una buona risoluzione quando visualizzati a tutto schermo, come testimoniano le due foto sotto:

Originale

Crop

Il mirino è nella norma per questa categoria di prodotto, con una copertura di circa il 95% in orizzontale e in verticale. Per una visualizzazione ottimale dei caratteri alfanumerici che si trovano in basso, l'occhio deve però essere ben centrato e appiccicato al mirino stesso, il che denota un eyepoint ridotto.

Il monitor LCD è encomiabile per visibilità, definizione e contrasto, però non ci è sembrato fedelissimo nella riproduzione dei colori, un difetto che abbiamo riscontrato anche sulla Nikon D600. Scattando con il bilanciamento del bianco impostato su AUTO e in Lv, i colori riprodotti sono un po' diversi da quelli che appaiono ad occhio nudo. Visualizzando invece le immagini su un monitor esterno perfettamente calibrato, il bilanciamento del bianco tende alle tonalità fredde; meglio allora usare il WB dedicato ad ogni singola condizione di scatto (incandescenza, fluorescenza, sole diretto, flash, nuvoloso, ombra) o meglio ancora la pre-misurazione manuale, quando possibile.

Passando ai programmi, il modo Full Auto permette già di ottenere risultati affidabili in quasi tutte le condizioni di ripresa, con quella tendenza alla sottoesposizione già precedentemente descritta. Chi volesse invece selezionare manualmente la scena da riprendere, potrà contare sui preset che ottimizzano automaticamente le impostazioni tra cui tempo di posa, ISO, apertura, picture style secondo il tipo di soggetto da riprendere.

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Flessibili le possibilità di regolazione della sensibilità ISO: scegliendo il controllo automatico, si può selezionare il valore massimo (quello minimo è posto a 100 di default) ed il tempo di otturazione minimo. A priorità dei diaframmi, il controllo dei valori d'esposizione prima dello scatto diventa quasi superfluo, perché non si correrà (quasi) mai il rischio di scattare foto mosse, mantenendo la profondità di campo voluta.

Buone prestazioni anche per quanto riguarda l'autofocus, sia nel modo scatto singolo che continuo, con una rimarchevole capacità di tenere agganciato il soggetto in tracking. Se il rumore del motorino AF dell'obiettivo è ininfluente nelle still picture, diventa un problema serio nelle riprese video, come abbiamo già visto.

La durata della batteria al litio EN-EL14a è uno dei punti di forza di questa macchina: il costruttore dichiara addirittura 700 scatti secondo gli standard CIPA; nelle condizioni d'uso reale sono ovviamente meno, anche se è difficile determinare "quanto meno". Comunque, una cosa è certa: l'autonomia è elevata. Soltanto l'indicatore dello stato di carica non è molto affidabile, in quanto poco progressivo, nel senso che resta in full per troppo tempo e poi passa rapidamente ad una sola tacchetta.

Da ultima, una nota sul flash incorporato i-TTL. Con un numero guida 12 a ISO 100 e una velocità di sincronizzazione di 1/200 sec. o inferiore, si è dimostrato efficace nella maggior parte delle situazioni in cui occorre o semplicemente schiarire un soggetto in controluce o fornire un'illuminazione artificiale ben bilanciata entro distanze relativamente brevi dalla fotocamera. La compensazione dell'esposizione con il flash è possibile fra -3 e +1 Ev con incrementi di 1/3 Ev.