In Cina le dipendenze dalle droghe si curano con l'innesto di microchip cerebrali

In Cina stanno curando alcuni pazienti con gravi dipendenze dalle droghe con un dispositivo sperimentale, un microchip che funziona come una sorta di pacemaker cerebrale, in grado di regolare le emozioni.

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a cura di Alessandro Crea

Si chiama DBS (Deep Brain Stimulation) ed è un microchip che agisce come una sorta di pacemaker, ma a livello cerebrale, dove invece di regolare i battiti del cuore regola le emozioni umane. Attualmente è in sperimentazione in Cina per la cura di alcune gravi dipendenze, come quelle dalle droghe, ma in futuro secondo gli studiosi potrebbe essere utile anche per la depressione e l'Alzheimer.

Tutto molto bello fino a qui, ma la procedura in sé è ancora molto dibattuta. Inviare impulsi elettrici al cervello per regolarne il funzionamento rappresenta infatti non solo qualcosa di inerentemente pericoloso, visto che i suoi effetti non sono ancora stati compresi a fondo, ma anche di sottilmente inquietante da un punto di vista sociologico.

I rischi sono elevati. Si va da quelli fisici, come emorragie cerebrali, infezioni e convulsioni a quelle psicologiche, con possibili cambiamenti di personalità. Diversi studi in Cina hanno già riportato inoltre risultati altalenanti per quanto riguarda le dipendenze da oppioidi, mentre almeno due studi svolti negli Stati Uniti hanno abbandonato la via perché i risultati ottenibili non erano tali da giustificare i rischi per la salute.

‎Secondo diversi ricercatori, il rapporto preciso fra il funzionamento del DBS e la tossicodipendenza non è ancora chiaro e necessiterebbe di ulteriori studi approfonditi. La sperimentazione animale, ad esempio, ha mostrato alcuni risultati interessanti ma i dati sono anche rimasti largamente inconcludenti.

"Sarebbe fantastico se ci fosse qualcosa di simile a un interruttore, ma in questa fase degli studi probabilmente è solo fantasia", ha dichiarato alla Associated Press Adrian Carter, direttore del dipartimento di neuroscienze della Monash University di Melbourne‎‎.‎

Il primo paziente a cui è stato impiantato il chip presso il Ruijin Hospital di Shangai, affetto da dipendenza da metamfetamina, ha dichiarato alla Associated Press: "questa macchina è magica. Si regola per farti felice e tu sei felice, per renderti nervoso e tu sei nervoso. Controlla la tua felicità, la tua rabbia, la tua gioia e la tua sofferenza". Non esattamente una bella prospettiva. È come avere un telecomando in grado di "cambiare canale" alla tua mente. Oggi il telecomando è nelle mani di medici e scienziati, ma cosa accadrebbe se domani fosse in altre mani?