In Europa strapaghiamo l'hi-tech per colpa dei dazi

WTO potrebbe sanzionare la UE per i dazi applicati all'importazione di monitor LCD, set-top-box e stampanti multi-funzione provenienti da Taiwan, Stati Uniti e Giappone. Si stima che il sovrapprezzo oscilli fra i 6 e il 19 percento.

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a cura di Dario D'Elia

L'Unione Europea rischia di essere sanzionata dalla World Trade Organization per non aver eliminato i dazi sull'importazione di prodotti elettronici. La questione è oggetto di dibattito in sede internazionale da almeno tre anni, ma a gennaio sembrava che fosse stato raggiunto un accordo (Fine dei dazi UE, a giugno listini hi-tech più bassi?). 

WTO

A giugno infatti l'Unione Europea avrebbe dovuto abolire i dazi applicati a monitor LCD, set-top-box e stampanti multi-funzione provenienti da Taiwan, Stati Uniti e Giappone. Ieri questi paesi hanno denunciato formalmente l'Europa presso il WTO per la violazione dell'Information Technology Agreement. Insomma, i consumatori europei continuano a pagare di più questi prodotti (si stima tra il 6 e il 19 percento) perché si ritiene prioritaria la protezione delle aziende comunitarie di settore. 

L'Unione Europea sostiene di aver ottemperato alla richiesta del WTO, ma secondo i denunciati le nuove regole sarebbero ambigue e difficilmente applicabili in tutti paesi UE.

A questo punto non resta che attendere il parere del WTO, che dopo 15 giorni di consultazione potrà eventualmente intervenire con sanzioni.

L'argomento in questione è delicatissimo non solo perché ha a che fare con gli equilibri del mercato internazionale, ma anche perché conferma ancora una volta la difficoltà per la UE di trovare una sintesi fra le esigenze dei vari paesi comunitari. È giusto difendere quel che rimane della manifattura elettronica europea con dazi doganali? La risposta è più complessa di quel che sembri. A mio parere sarebbe giusto favorire la produzione comunitaria, ma con altri strumenti: i dazi sono semplici da adottare, ma con effetti collaterali devastanti. E un'eventuale sanzione WTO è solo un campanello di allarme.