In Francia vietate le mail dopo l'orario di lavoro

I sindacati francesi hanno siglato un accordo con le principali aziende ICT per regolamentare l'uso delle mail fuori dall'orario di lavoro.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Gli smartphone e i dispositivi "alway connected" hanno cambiato il nostro modo di vivere. I vantaggi sono tanti, ma non mancano gli effetti collaterali e il primo è che arrivano mail aziendali anche dopo l'orario di lavoro, e se a spedirle è il capo i dipendenti si sentono in dovere di rispondere.

Tempo fa in Germania alcune grandi aziende fra cui BMW e Mercedes avevano riconosciuto un valore economico all'attività di mailing extra orario di lavoro, dando anche ai dipendenti la possibilità di scegliere di non essere disturbati fuori dall'orario d'ufficio.

Anche in Francia arriva una novità simile: un accordo fra l'associazione che riunisce le principali società ICT e i maggiori sindacati di settore sancisce il veto per i capi di spedire mail ai dipendenti dopo l'orario di lavoro. Il sito francese LesEchos sottolinea come la novità sia l'affermazione del "dovere di staccare gli strumenti di comunicazione a distanza" per assicurare il rispetto dei periodi minimi di riposo e dei carichi di lavoro imposti dalle norme francesi ed europee.

Mail del capo?

Insomma se in Germania tutto si riduce a una questione di soldi, i nostri cugini d'Oltralpe ne fanno una questione di salute. Del resto in Francia la tutela del lavoratore comprende un limite a 35 ore lavorative a settimana e il diritto a 6 settimane di ferie retribuite ogni anno, che a molti italiani - soprattutto in tempo di crisi e di tagli del personale - sembrano un vero miraggio.

L'iniziativa francese in ogni caso non è una legge dello Stato e starà alle singole aziende decidere se recepirla e in quali modalità. In ogni caso sta sollevando dibatti anche Oltreoceano: se da una parte è ampiamente riconosciuto che la mail è diventata invasiva ed è uno strumento di cui spesso si abusa, dall'altra sembra un po' anacronistico spegnere tutto quando si esce dall'ufficio.

Quel che è certo è che rispondere alle mail del capo e dei colleghi è lavoro, e se si reputa proprio necessario che venga svolto fuori dall'orario d'ufficio, in un mondo ideale dovrebbe essere anche retribuito. Per il resto forse più che una legge ci vorrebbe buon senso: rimandare le comunicazione serali e del fine settimana all'orario di lavoro non sempre cambia le sorti dell'azienda.