In Italia aumenta il cybercrimine, Forze dell'Ordine bersaglio più colpito

L'ultimo rapporto CLUSIT certifica la crescita del cybercrimine e l'aumento di attacchi digitali in supporto alle attività militari. In Italia ne fanno le spese Forze dell'Ordine e Pubblica Amministrazione, ma anche le attività commerciali.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Secondo CLUSIT (Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica) la "guerra dell'informazione" sta diventando un problema pressante. Si annuncia così il rapporto che sarà presentato il 17 marzo 2015 a Milano in occasione del Security Summit 2015, e che traccia un quadro della sicurezza informatica nel mondo e in Italia.

cyberwarIl documento sottolinea come nel corso del 2014 gli attacchi digitali "in supporto ad attività militari e paramilitari sono aumentati a livello globale del 68% rispetto all'anno precedente". Un'attività che rappresenta una minaccia da non sottovalutare, e che si aggiunge al problema del cybercrimine. Quest'ultimo infatti è la "causa principale di attacchi gravi a livello globale: il 60% di essi, infatti, va ricondotto a finalità criminali, in costante crescita negli ultimi anni.  

Ci sono quindi due fenomeni in forte espansione, il cybercrimine e l'Information Warfare. In entrambi i casi ci sono potenziali conseguenze negative su tutti noi, perché tra i bersagli ci sono "servizi cloud, le banche, la sanità, (e anche) la grande distribuzione organizzata, le catene di punti vendita in franchising ed i siti di e-commerce". Tutte attività con cui abbiamo a che fare ogni giorno e che potrebbero esporre dati personali molto sensibili.

Kaspersky Lab Internet Security 201 Kaspersky Lab Internet Security 201
ANTIVIRUS PANDA PRO 2015 ANTIVIRUS PANDA PRO 2015
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CLUSIT registra poi l'incremento (+122%) del malware come strumento di attacco, "reperibile a costi sempre più contenuti". Restano presenti gli attacchi DDoS e cresce il ransomware, "malware che cifra i dati della vittima chiedendo un riscatto per decifrarli".

Per il 2015 CLUSIT prevede una "crescente collaborazione tra gruppi cyber criminali e gruppi terroristici o paramilitari" che porterà a "un possibile incremento delle logiche estorsive per ragioni politiche ed economiche, con impatto sulle istituzioni e Pubblica Amministrazione, aziende ed infrastrutture critiche. Ci si attende inoltre che le organizzazioni terroristiche (tra cui l'IS) utilizzino sempre più frequentemente le piattaforme di Social Networking come veri e propri campi di battaglia nei confronti dei governi".

Per quanto riguarda l'Italia CLUSIT sottolinea che il bersaglio più colpito sono state le forze dell'ordine, con attacchi "esclusivamente riconducibili al fenomeno dell'Hacktivism. […] Il 60% degli attacchi, diretti a diversi settori - dallo sport, alla moda, ai distributori di software - va invece ricondotto ad attività cyber criminali".

Clusit ha raccolto i propri dati in collaborazione con l'operatore Fastweb, i quali "evidenziano che il 93% degli attacchi rilevati è risultato riferibile a fenomeni di Cybercrime avendo apparenti finalità criminali; l'altro 7% ha come obiettivo il furto di dati, quali credenziali di accesso o altre informazioni sensibili".  

I dettagli del rapporto saranno presentati e discussi dal 17 al 19 marzo 2015 al Security Summit, presso l'Atahotel Executive di Milano. La partecipazione è, gratuita previa registrazione sul sito www.securitysummit.it