Infografica sulla banda larga italiana: un muro del pianto

FORUM PA ha pubblicato un'infografica dedicata alla banda larga italiana. Mettendo insieme i dati di Ocse, Istat, Eurostat, Dailynet, Nielsen Itu e Gfk viene fuori una fotografia dettagliata di ciò succede nel nostro paese: la verità è che a molti non interessa Internet.

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a cura di Dario D'Elia

I dati sulla banda larga italiana sono sconfortanti, ma comparando quelli forniti da Ocse, Istat, Eurostat, Dailynet, Nielsen Itu e Gfk si possono intuire le motivazioni che si nascondo dietro a questa arretratezza. FORUM PA, un progetto che "promuove l'incontro e il confronto tra pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini sui temi chiave dell'innovazione", ha recentemente pubblicato un'interessante infografica sul tema del broadband.

Il primo dato interessante è che il costo medio mensile dei nostri servizi ADSL è di circa 40 dollari, contro i 39 statunitensi e 47,8 dollari della media europea. Insomma, siamo fortunati, almeno sul fronte tariffario. "Il quadro muta sensibilmente se a essere analizzata è la percentuale di popolazione che usa almeno una volta alla settimana Internet, e qui comincia senz'altro la nostra discesa nella classifica rispetto alle nazioni più industrializzate", sottolineano i ricercato di FORUM PA. 

Prestazioni e costi - clicca per ingrandire

La popolazione italiana che naviga è del 62%, praticamente sotto di 6 punti rispetto alla media UE. Lasciamo perdere poi i primi della classe, come Olanda, Svezia, Danimarca e Norvegia, che raggiungono il 90%. La nota interessante è che se da una parte soffriamo un digital divide strutturale pari al 7,4% della popolazione, il grosso del problema è legato all'informatizzazione culturale. Il 41,7% di chi non naviga dice di non saperlo fare, il 26,7% non ha interesse e il 9,2% che costa troppo.

"L'uso principale del mezzo vede l'invio di e-mail come sfruttamento principale (lo fa l'80,7 dei navigatori), ma anche la ricerca di informazioni (53,8%) e la partecipazione a social network (48,1%) rivelano dati interessanti, così come può invece preoccupare che solo l'8,9% scandagli internet per cercare lavoro, o addirittura che l'ancor più basso 8,6% lo faccia per "partecipare" alla vita pubblica", continua il documento. 

Scenario italiano - clicca per ingrandire

"A essere connessa in maniera soddisfacente è la maggioranza dei nostri connazionali, anche se risicata: il 52%; la quota restante prevede un 10% che lo può fare ma usufruendo di un servizio lento, mentre il resto - quindi il 38% - risulta del tutto scollegato". Tutto questo si può tradurre in qualche considerazione. La prima è che una consistente fetta dell'utenza italiana non è in grado di comprendere il potenziale di Internet e non è interessata in alcun modo al suo sviluppo. 

Utenti - Clicca per ingrandire

L'altro dato riguarda l'uso: a tutti gli italiani basterebbe una connessione da 4 Mega di qualità per svolgere ogni attività desiderata. Infine sarebbe bene concentrarsi sull'argomento tariffe. In Italia il costo dell'ADSL è mediamente più basso rispetto al resto di Europa; la differenza sostanziale è che da noi i prodotti sono per lo più scadenti - come confermano i nostri dati sulle 20 Mega e lo Speed Test ADSL. O meglio, se esistesse una garanzia di conformità scomparirebbero le offerte ADSL super veloci.

Comportamenti online - Clicca per ingrandire

La verità è che strumenti affinati come MisuraInternet dell'AGCOM hanno dimostrato di non essere in grado di fotografare la situazione del paese. Non tanto perché siano inadeguati o inefficienti, ma semplicemente perché i provider conoscono esattamente le tecniche per favorire il traffico verso i server che si occupano del monitoraggio prestazionale. Un po' come se avviato il test AGCOM i pacchetti dati godessero di una via preferenziale.