Intel dice addio a Paul Otellini e cerca un capo per il futuro

A maggio dell'anno prossimo l'amministratore delegato di Intel, Paul Otellini, lascerà la carica dopo otto anni. Rimarrà a disposizione dell'azienda come consulente. La società ora è in cerca di un nuovo timoniere in grado di farle affrontare al meglio le sfide del futuro.

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a cura di Manolo De Agostini

Paul Otellini, amministratore delegato di Intel da otto anni, si ritirerà a maggio dell'anno prossimo lasciando il colosso dei microprocessori dopo quasi 40 anni. Non è chiaro al momento chi prenderà il suo posto (si stanno vagliando candidati sia interni che esterni) né le ragioni dell'addio.

Secondo il Wall Street Journal non si tratterebbe di un allontanamento forzato bensì di una decisione dello stesso Otellini che ha stupito persino il consiglio d'amministrazione. Il passo indietro del sessantaduenne californiano avverrà ufficialmente durante il tradizionale incontro annuale con gli azionisti. Da oggi si è aperta quindi una fase lunga sei mesi che porterà l'azienda di Santa Clara a nominare un nuovo massimo dirigente.

"Otellini è stato un leader molto forte, il quinto amministratore delegato nella storia di Intel e uno tra quelli che ha gestito l'azienda in tempi difficili e durante le transizioni del mercato", ha dichiarato Andy Bryant, presidente del consiglio di amministrazione. "Il consiglio gli è grato per il suo incredibile contributo e per la sua permanenza in carica come amministratore delegato nel corso degli ultimi otto anni".

Paul Otellini

"Ho avuto il privilegio di guidare una delle più grandi aziende del mondo", ha dichiarato Otellini. "Dopo quasi quattro decenni nell'azienda e otto anni come CEO è tempo di andare avanti e passare il timone di Intel a un nuovo leader. Non vedo l'ora di lavorare con Andy, il consiglio e il management durante i sei mesi di transizione, ed essere disponibile come consulente dopo il ritiro da amministratore delegato".

Parallelamente, l'azienda ha annunciato che il consiglio ha promosso tre alti dirigenti alla carica di vicepresidente esecutivo: Renee James, capo del settore software di Intel, Brian Krzanich, direttore operativo e responsabile della produzione in tutto il mondo, e Stacy Smith, direttore finanziario e direttore della strategia aziendale.

Durante gli otto anni al vertice da parte di Otellini, Intel ha generato 107 miliardi di dollari, pagato 23,5 miliardi di dollari di dividendi, aumentato il dividendo trimestrale del 181% e migliorato il fatturato annuale portandolo da 38,8 miliardi a 54 miliardi.

Intel ha raggiunto anche diversi traguardi tecnologici importanti, tra cui la creazione dei transistor High-K/Metal gate e Tri-gate, diverse acquisizioni e l'entrata nel settore degli smartphone e dei tablet, senza dimenticare il rafforzamento nel settore PC e la creazione degli ultrabook. Sotto il controllo di Otellini Intel ha inoltre siglato un accordo con Apple, diventando il fornitore di microprocessori per tutti i computer dell'azienda di Cupertino.

Ora Intel è davanti a nuove sfide e a un nuovo nemico: non più AMD, ma ARM. Il progettista inglese realizza architetture sempre più potenti e capaci di mantenere bassi i consumi. Ovviamente Intel non può essere da meno se vuole rimanere al vertice del settore dei semiconduttori. Forse questo cambio è un segnale proprio di un rinnovamento di mentalità che deve partire dall'alto. Non resta che attendere di capire chi sarà il nuovo timoniere e quali decisioni prenderà in futuro, anche se di certo Otellini lascia una strada già segnata e un'azienda in salute.