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a cura di Alessandro Crea

Li aveva presentati poco più di due mesi fa ma ora Intel dice già addio agli smart glasses Vaunt, prima ancora di averli portati sul mercato, o probabilmente proprio a causa delle difficoltà nel farlo. Il colosso di Santa Clara ha infatti confermato ufficialmente nelle scorse ore la volontà di chiudere l'NDG (New Devices Group) e cessare lo sviluppo dei Vaunt, che pure avevano convinto molti addetti ai lavori proprio perché apparentemente scevri da quei limiti che avevano già decretato in passato il fallimento dei Google Glasses.

A quanto pare invece gli occhiali smart continuano ad avere parecchi problemi e anche i Vaunt dunque non ce la faranno. Intel non è stata molto chiara sul perché della decisione: "‎Intel lavora continuamente su esperienze e nuove tecnologie. Non tutto però si concretizza in un prodotto da portare sul mercato" si legge nella nota.

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"Il progetto Superlight [il nome in codice di Vaunt] è un ottimo esempio di come Intel abbia sviluppato degli smart glasses consumer davvero diversi. A volte però, continuando a esplorare nuove soluzioni e tecnologie, è necessario prendere decisioni difficili, soprattutto quando le dinamiche del mercato non sostengono ulteriormente gli investimenti".‎

Proprio questa potrebbe essere comunque la giustificazione fondamentale della cancellazione del progetto. Intel ha sempre avuto difficoltà ad arrivare sul mercato con una certa consistenza in passato quando ha cercato di produrre direttamente le proprie soluzioni, e i Vaunt potrebbero aver seguito lo stesso destino. A dicembre infatti Jerry Bautista, leader del progetto, disse che l'azienda stava cercando di collaborare con partner hardware chiave. Probabilmente però le difficoltà nel reperire i partner, nell'assicurarsi i giusti quantitativi di componenti e nello stabilire una rete distributiva affidabile, hanno portato alla decisione di abbandonare un progetto, che non appariva abbastanza redditizio.

Intel Vaunt 1

Del resto, tra i problemi con Spectre e la possibilità che Apple abbandoni entro il 2020 i chip Intel a partire dai MacBook, il CEO Brian Krzanich avrà ben altro a cui pensare che realizzare un paio di occhiali per la realtà aumentata. In tutto questo però, purtroppo, si parla anche di possibili licenziamenti per alcuni dei 200 membri del team. Per il momento dunque il settore della realtà aumentata continua a non decollare almeno in ambito consumer: produttori e addetti ai lavori vi intravedono probabilmente potenzialità che il pubblico consumer ancora non coglie. I tempi dunque non sono ancora maturi e bisognerà attendere ancora.