Intel, il futuro è wireless e la sicurezza è biometrica

Justin Rattner, nella conferenza di chiusura dell'IDF 2012, ha mostrato un futuro fatto da interconnessioni wireless totali, più sicurezza e semplicità d'uso grazie a sistemi biometrici.

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a cura di Andrea Ferrario

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Intel ha chiuso l'IDF 2012 con la presentazione di Justin Rattner, Intel Chief Technology Officer, e porta due grandi promesse per il futuro: connettività wireless per eliminare tutti i cavi e maggiore sicurezza unita alla semplicità. Promesso nel 2002, Intel ha mostrato un modulo wireless (quasi) completamente digitale, riprogettando da zero quelli che sono stati fino a ora i moduli radio.

Senza entrare nei dettagli, per la gestione dei dati in modalità senza fili è sempre stato necessario usare molti componenti analogici (infatti il modulo radio è separato dal resto della logica digitale), mentre questo traguardo tecnologico permetterà d'integrare le capacità di comunicazione Wi-Fi all'interno dei processori. C'è già un progetto a riguardo, chiamato Rosepoint, un SoC a 32nm sperimentale dotato di trasmettitore WiFi e Intel Atom dual-core, tutto implementato sullo stesso die. Intel ha così dato vita a quella che chiama la Legge di Moore per la connettività radio, un'evoluzione che sarà probabilmente in grado d'impattare molto sull'industria.

Justin Rattner mostra un wafer dei nuovi moduli radio digitali

Ampio spazio quindi alla WiGig Alliance, per la definizione di un nuovo standard (60 GHz - 5 Gigabit/sec) che permetterà una comunicazione wireless senza precedenti. L'obiettivo è creare ambienti completamente autonomi e interconnessi, e dispositivi che sono in grado di comunicare con gli altri e sincronizzare i dati in maniera trasparente e semplice. Immaginate di arrivare in ufficio con il vostro notebook, accenderlo e automaticamente poter accedere a tutti i dati o collaborare con i colleghi senza perdere tempo con fastidiosi collegamenti e configurazioni. Questo è l'obiettivo finale, tanto negli ambienti professionali, quanto in quelli casalinghi, con smartphone, tablet, TV e impianti audio interconnessi tra loro.

Durante la presentazione è stata mostrata una configurazione composta da un ricevitore WiGig e due monitor Full HD, in cui un flusso video proveniente da un hard disk esterno veniva elaborato da un Ultrabook e inviato distintamente ai due monitor, per mostrare le potenzialità della larghezza di banda.