Colossus: The Forbin Project (1969)

Il cinema di fantascienza ha sfruttato spesso il concetto di Intelligenza Artificiale, generalmente rappresentandola in un modo antropomorfizzato. Una scelta che spesso si è rivelata spettacolare ma che ha anche creato nel pubblico un'idea distorta. Vediamo come il cinema ha trattato questo tema.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

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Questo film ci racconta di un esperimento mirato alla realizzazione del supercomputer Colossus, a cui le forze del blocco occidentale vogliono dare il totale controllo sugli armamenti nucleari. Con somma sorpresa di tutti, dopo la sua accensione Colossus rivela che esiste Guardian, la sua controparte russa. Le due macchine cominciano a dialogare tra loro, e gli uomini, spaventati, decidono di spegnerle. Inizia così un terzo atto che porterà a un finale sorprendente ancora oggi.

Cosa è credibile: il genere umano ha sempre sviluppato le sue migliori tecnologie per scopi bellici, ed è ragionevole pensare che una IA avanzata possa nascere nei prossimi decenni proprio in tale ambito. Ed è credibile anche il fatto che una macchina simile sfugga al controllo dei suoi creatori. Il finale del film è ancora oggi una delle migliori rappresentazioni del possibile rapporto tra umani ed AI.

Cosa non è credibile: a uno sguardo moderno risulta ingenua l'idea che una AI decida di far leva sull'arsenale nucleare, ma alla fine degli anni '60 il cinema non poteva certo proporre la nanotecnologia o la manipolazione. Altrettanto debole è l'idea che gli esseri umani riescano a architettare un piano per ingannare l'AI - è molto più probabile il contrario. 

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