Corto Circuito (1986)

Il cinema di fantascienza ha sfruttato spesso il concetto di Intelligenza Artificiale, generalmente rappresentandola in un modo antropomorfizzato. Una scelta che spesso si è rivelata spettacolare ma che ha anche creato nel pubblico un'idea distorta. Vediamo come il cinema ha trattato questo tema.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

short circuit 1986

Rappresentante D.O.C della fantascienza anni '80, Corto Circuito è un'opera spensierata che non prova nemmeno ad andare oltre l'intrattenimento. Vuole divertire e ci riesce, con un robot - Numero 5 - la cui AI si evolve e prende coscienza di sé grazie a un adeguata quantità di input. Il concetto, nella sua semplicità, non stona affatto.

Cosa è credibile: la ricerca robotica applicata allo sviluppo bellico è una costante nel cinema come nella realtà, così come il fatto che un'Intelligenza Artificiale abbia bisogno di informazioni (input) per continuare a imparare e migliorarsi.

Cosa non è credibile: che sia sufficiente qualche libro, quelli a cui ha accesso Numero 5, per passare da AI specifica (ANI) a superintelligenza (ASI). Numero 5 acquista consapevolezza di sé stesso semplicemente accumulando (poche) informazioni generiche. 

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