Her (2014)

Il cinema di fantascienza ha sfruttato spesso il concetto di Intelligenza Artificiale, generalmente rappresentandola in un modo antropomorfizzato. Una scelta che spesso si è rivelata spettacolare ma che ha anche creato nel pubblico un'idea distorta. Vediamo come il cinema ha trattato questo tema.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

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Insieme a Ex Machina questo è l'altro grande film a tema IA uscito di recente, da mettere sicuramente insieme a Humandroid o il meno riuscito Automata. In Her la AI per una volta non ha un corpo fisico ma è proposta ai consumatori come un sistema operativo, che s'installerà su tutti i loro oggetti tecnologici: PC, smartphone, anche l'abitazione. Il protagonista Theodore instaura con Samantha (il nome che dà al suo OS) un rapporto pressoché costante, e anche molto positivo. Per una volta la relazione tra umani e AI non ha conseguenze drammatiche.

Cosa è credibile: sicuramente l'idea che una AI non debba avere un corpo, perché è sostanzialmente un software a cui serve solo hardware adeguato. Samantha riesce a essere una compagna ideale per Theodore perché la sua intelligenza la rende capace di comprenderne i bisogni meglio di lui stesso.

Cosa non è credibile: Samantha sembra una AI davvero evoluta e potente, e il finale conferma tale impressione. L'idea che sia venduta come prodotto commerciale da collegare alla Rete sembra davvero una follia dal punto di vista della sicurezza. Dobbiamo supporre che la sua programmazione includa un qualche algoritmo di protezione, che tuttavia nel film non è citato. Inoltre l'AI a un certo punto sembra abbandonare la sua programmazione originale dopo aver fatto un salto di qualità. 

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