Io, Robot (2004)

Il cinema di fantascienza ha sfruttato spesso il concetto di Intelligenza Artificiale, generalmente rappresentandola in un modo antropomorfizzato. Una scelta che spesso si è rivelata spettacolare ma che ha anche creato nel pubblico un'idea distorta. Vediamo come il cinema ha trattato questo tema.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

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Ispirato all'opera di Isaac Asimov, Io Robot narra l'avventura di un poliziotto che indaga su un misterioso omicidio. Avrà a che fare con l'intelligenza artificiale dei diffusissimi robot, ma scoprirà anche che sotto la superficie c'è molto più di quanto immagini. Dietro ai diffusi robot umanoidi, infatti, si nasconde una potente ASI determinata a portare a termine la propria missione - costi quel che costi.

Cosa è credibile: in un futuro non troppo lontano il genere umano avrà a propria disposizione intelligenze artificiali molto evolute, e queste saranno tutte connesse alla Rete - e potenzialmente un potere remoto le potrà controllare e alterare. Una ASI di questo genere in effetti potrebbe svilupparsi senza che ce ne rendiamo conto per tempo; resterebbe in modalità stealth per tutto il tempo necessario.

Cosa non è credibile: nell'ipotesi che una AI riesca a svilupparsi come nel film e ad acquisire tutto il potere descritto dalla trama, è impossibile che un solo uomo riesca a trovare una risposta adeguata. A maggior ragione se è tramite gli strumenti descritti nel film.

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