Metropolis (1927)

Il cinema di fantascienza ha sfruttato spesso il concetto di Intelligenza Artificiale, generalmente rappresentandola in un modo antropomorfizzato. Una scelta che spesso si è rivelata spettacolare ma che ha anche creato nel pubblico un'idea distorta. Vediamo come il cinema ha trattato questo tema.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

metropolis film

Capostipite di tutto il cinema di fantascienza, Metropolis non è semplicemente un film da vedere assolutamente per cultura generale. È anche un film nel quale una AI anima un robot dalle fattezze umane, che riesce a ingannare e manipolare gli uomini intorno a lei. Sarà un elemento determinante della trama, che racconta quello che è un vero e proprio scontro di classe nell'avveniristica (anche per gli standard odierni) città di Metropolis. Il robot con la sua AI, in questo capolavoro di Fritz Lang, ha un molteplice valore simbolico, a cui è impossibile rendere giustizia in poche righe. La rappresentazione della AI è senz'altro meritevole considerato il momento storico in cui uscì il film.

Cosa è credibile: praticamente nulla, proprio perché Lang scelse una messa in scena dal forte simbolismo, con metafore e allegorie che volevano raccontare la realtà dell'epoca. Notevole, comunque, che già all'epoca abbia rappresentato un robot capace di passare per un vero essere umano. Alan Turing all'epoca aveva solo 15 anni.

Cosa non è credibile: Metropolis è tra i capolavori più riconosciuti di tutti i tempi, e a un film del genere si perdona tutto. Volendo cercare il pelo nell'uovo, l'idea di una società futura che replichi esattamente ciò che accade nel presente era decisamente ingenua - anche se non si può escludere del tutto l'idea che l'evoluzione tecnologica proceda senza alterare i rapporti sociali. 

Metropolis Metropolis