Internet delle cose, Intel punta a frigoriferi e lavatrici

Si chiama IoT Solutions Group ed è una nuova divisione creata da Intel per saltare sul carro dell'Internet delle cose. In futuro tutti gli oggetti saranno connessi e Intel vuole essere di questa partita multimiliardaria.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Intel guarda all'Internet delle cose, o Internet of Things (IoT) se preferite l'inglese. Di cosa si tratta? Rappresenta un modo per identificare il mondo degli oggetti d'uso comune, come frigoriferi, lavatrici e microonde, connessi alla rete.

Tutti questi dispositivi potranno - e alcuni già possono - essere comandati a distanza, offrire informazioni su cosa contengono o come stanno funzionando, e una miriade di altre cose. Pensate a un frigorifero che tramite sensori di qualche genere sa che il latte sta finendo, e vi avvisa con un SMS per dirvi di acquistarlo. Questo è solo un piccolissimo esempio di Internet delle cose.

La casa di Santa Clara ha creato così una nuova divisione all'interno dell'azienda chiamata IoT Solutions Group, la quale combinerà l'Intelligent Systems Group e Wind River, "mettendo insieme i sistemi hardware e software intelligenti, i servizi e gli elementi di piattaforma in un'unica divisione".

"Questo è un nuovo passo nelle attività che Intel ha in corso nel sostenere la proliferazione dell'Internet delle cose. Forniremo soluzioni ad aziende che stanno investendo in tecnologie per migliorarne l'efficienza operativa e creare nuovi servizi connettendo i dispositivi tra loro e sfruttando il cloud, in modo da trasformare i loro business", si legge nel comunicato stampa diffuso da Intel.

Intel Galileo

A guidare questa divisione sarà Doug Davis, vicepresidente e general manager, veterano dell'industria embedded, il quale riporterà direttamente al presidente e amministratore delegato Brian Krzanich. Questo non è il primo passo di Intel verso questo - potenzialmente sterminato - mercato.

Recentemente l'azienda ha realizzato Galileo, una scheda di sviluppo compatibile con Arduino. Un primo approccio che certamente ha bisogno di maturare ed evolvere per dare dei frutti, ma si tratta di un'apertura a un mondo - quello dei maker che l'Internet delle cose se lo costruiscono da soli giorno dopo giorno - che non può che essere accolto con gioia.