Internet e telefonini: bambini fra porno e dipendenze

L'ultima indagine Eurispes e Telefono Azzurro che tratta di adolescenti e tecnologia include dati inquietanti: quasi un terzo naviga in Internet da due a quattro ore al giorno e circa nel 38% dei casi non si discute dei contenuti web con i genitori. Carta bianca a immagini porno, messaggi razzisti e vademecum sul suicidio.

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a cura di Elena Re Garbagnati

L'Indagine conoscitiva sulla condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza in Italia 2012 (PDF) presentata da Telefono Azzurro ed Eurispes dipinge un quadro allarmante delle cattive abitudini di bambini e adolescenti moderni e dei relativi comportamenti a rischio.

Si spazia dalla web mania alla dipendenza dalla TV e dai telefonini. Di primo impatto il messaggio sembrerebbe che crescere immersi nella tecnologia sia tutt'altro che salutare. Come sempre basta soppesare i dati per accorgersi che è l'eccesso a far male, e che se ci sono abitudini o atteggiamenti negativi spesso è perché mancano supervisione e regole precise, difficili da far rispettare.

Pochi genitori usano misure per bloccare la navigazione verso siti non adatti ai minori

Probabilmente non hanno problemi di dipendenza quel 23,4% dei giovani tra i 12 e i 18 anni che naviga in Internet per un'ora al giorno e il 32,2% che usa il web da una a due ore al giorno. Tuttavia il 22,8% si immerge in Internet da due a quattro ore al giorno, e il 16,2% prolunga la navigazione anche oltre questa soglia. È proprio questo che si intende per eccesso.

Probabilmente nell'ultima categoria è più facile rilevare i casi di dipendenza dal web, che è segnalato come un fenomeno in aumento. Secondo l'indagine quasi 70% adolescenti è a rischio: una percentuale che pare francamente esagerata se messa a confronto con i numeri appena esposti. Secondo Federico Tonioni, direttore del Centro per le psicopatologie da web del Policlinico Gemelli di Roma tuttavia "i dati presentati dall'indagine sono verosimili". Però "manca un distinguo importante fra la vera e propria dipendenza da Internet e l'abuso di questo strumento", banalmente legato alle dinamiche dell'età.

Ai tempi eccessivi si somma poi la mancanza di supervisione da parte degli adulti. Dallo studio emerge infatti che il 37,7% dei bambini non discute mai con i genitori cosa vuole vedere navigando in rete. Solo il 49,4% ha questa salutare abitudine.

A quanto pare inoltre molti genitori non si affidano agli strumenti tecnologici per controllare cosa vedono i figli online: solo l'11,4% dei bambini del campione in esame ha riferito che i propri genitori hanno messo dei controlli/blocchi che impediscono l'accesso a siti non adatti alla loro età.

Chi non sta troppo davanti al PC siede poi davanti alla TV

Questo dato è molto negativo, perché come ben sappiamo i rischi del Web sono molti, e la ricerca Eurispes li fa venire a galla in maniera allarmante. Il 33,9% del campione ha navigato in siti di immagini pornografiche o che esaltano corpi palestrati, il 19,3% ha visitato siti che incitano alla violenza, all'odio contro gli stranieri (13,1%) e a commettere reati (12,1%). Il 9,9% poi si è imbattuto in pagine web che esaltano l'anoressia o il suicidio, e che dispensano anche consigli a riguardo.

Altri buoni motivi per tenere d'occhio anche gli adolescenti quando bazzicano su Internet è che il 40,1% ha trovato online foto o video imbarazzanti dei coetanei, il 20,8% foto o video imbarazzanti che ritraggono adulti di loro conoscenza, il 20,5% foto personali che hanno creato loro imbarazzo.

Un occhio di riguardo ci vuole a maggior ragione con i più piccoli: tra i bambini di età compresa fra 7 e 11 anni, il 25,9% ammette di essersi imbattuto in pagine Internet contenenti immagini di violenza, il 16% ha trovato in rete foto di nudo, il 13% ha visitato siti che promuovono l'anoressia, il 12,2% razzismo.

Forse sarebbe il caso di prestare maggiore attenzione a Internet e all'uso del computer, perché secondo Eurispes l'uso massivo di questi strumenti supera quello della TV. Il 26,3% dei ragazzi la guarda al massimo un'ora al giorno, il 41,2% ci si immerge da una a due ore al giorno, il 21,7% ne approfitta dalle due alle quattro ore. Per fortuna sono pochi (solo il 6,6%) che stanno in poltrona davanti alla TV per oltre quattro ore.

Il 62% dei piccoli fra 7 e 11 anni ha il telefonino. Quello vero, non il giocattolo.

I rapporti cambiano scendendo con l'età: fra i bambini tra i 7 e gli 11 anni sono il 41% quelli che hanno il permesso di guardare la TV solo un'ora al giorno, il 34% viene lasciato davanti al piccolo schermo da una a due ore al giorno e il 12,6% ci si trattiene tutto il pomeriggio.

L'ultimo strumento hi-tech di cui bambini e adolescenti fanno un uso-abuso è il telefonino. Il 40,5% degli adolescenti tra i 12 e i 18 anni usa il cellulare per oltre quattro ore al giorno. Solo l'1,2% non ne ha uno.

Il 49,9% del campione lo usa per scambiare informazioni via SMS e MMS. Inoltre l'8,8% dei giovani lo usa per collegarsi a Internet, il 7,6% per ascoltare musica, il 3,4% per scaricare applicazioni, il 3,1% per giocare e il 2,2% per fare foto e video.

Il dato più inquietante è che il 62% dei piccoli fra 7 e 11 anni ha il telefonino. Dalla ricerca risulta infatti che al 44,4% dei bambini viene dato un cellulare tra i 9 e gli 11 anni, mentre il 17,6% ne ha uno prima dei 7 anni di vita.