Internet in Calabria: c'è ma solo il 40% ha un abbonamento

AGCOM Broadband Map conferma il problema della Calabria dove i servizi Internet sono sempre più diffusi ma solo 4 famiglie su 10 si abbonano.

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a cura di Dario D'Elia

Il caso della copertura in fibra della Calabria - sebbene per lo più in FTTC - è emblematico del progetto banda larga. La legittima e corretta decisione di cablare le zone a fallimento di mercato impiegando finanziamenti pubblici si scontra con il problema della domanda.In Calabria in questi anni, grazie a fondi nazionali ed europei, è stata portata avanti una vasta operazione di rinnovamento infrastrutturale. Secondo AGCOM Broadband Map su 802mila famiglie si contano 278mila accessi ADSL, 54mila accessi VDSL e 580 accessi FTTH. Gli accessi con velocità maggiore o uguale a 30 Mbps sono 55mila. Questi dati fanno riferimento ai reali contratti attivi.

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Il dato infrastrutturale della Calabria

Il problema è che si vanno ad analizzare i dati riguardanti la copertura si scopre che lo scostamento è enorme. Gli indirizzi distinti coperti in ADSL sono 1,8 milioni, quelli VDSL circa 1,3 milioni, gli EVDSL 248mila e quelli fibra (ma qui è evidente un errore) solo 77. 

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L'FTTC in Calabria

Al netto delle case di villeggiatura, pubbliche amministrazioni e qualche errore di rilevazione (qui per segnalare imprecisioni) è evidente che accessi e copertura sembrano essere piuttosto distanti. In pratica il 60% delle famiglie non ha attivato alcun servizio broadband o ultra-broadband. Mentre l'intera regione sembra quasi completamente cablata almeno in FTTC. Per altro il 55% delle linee sembrerebbe vantare a livello infrastrutturale una capacità di fornire servizi compresi tra 30 e 100 Mbps. Sopra i 100 Mbps sarebbero il 15%, mentre tra 2 e 30 Mbps solo il 26%. Il 3,30% sarebbe inferiore ai 2 Mbps.

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In sintesi, si conferma lo spettro del disinteresse diffuso. E come hanno confermato più volte i report di ISTAT e DESI della Commissione UE la motivazione principale sarebbe legata ad analfabetismo informatico e snobismo tecnologico, non certo una questione di tariffe.

Questo vuol dire che se da una parte è lodevole la decisione del Governo di inaugurare una stagione di voucher per stimolare la vendita degli abbonamenti - a prezzi accessibili - dall'altra bisognerà fare di più per la formazione. In caso contrario rischieremo l'effetto cattedrale nel deserto. Milioni di indirizzi cablati e inutilizzati.


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