Intervista a Lucio Lamberti, continua

Torniamo a occuparci di Bitcoin, con questo secondo articolo che espande e completa la prima parte pubblicata alcune settimane fa. Scopriamo come funziona il mining e se conviene, ma soprattutto cerchiamo di capire le implicazioni economiche e finanziarie.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Intervista a Lucio Lamberti, continua

TH: Il numero di nuovi Bitcoin immessi sul mercato è regolato da un algoritmo, così com'è nota la quantità di monete massima. Raggiunti i 21 milioni il sistema infatti si fermerà: questa caratteristica cosa potrebbe comportare, se applicata ai sistemi valutari correnti?

LL: L'impossibilità, in momenti di stagnazione come quelli attuali, di emettere moneta per facilitare l'accesso al credito o stimolare la domanda, oppure, più prosaicamente, per dare seguito allo sviluppo dell'economia (un esempio estremo: se la diffusione dei Bitcoin fosse tale da suggerire il ricorso all'ottava cifra decimale di Bitcoin, e con 0,00000001 Bitcoin si potessero acquistare 3 arance, nessuno potrebbe comprare un'arancia sola, se non all'interno di transazioni complesse potenzialmente inefficienti).

Peraltro, se è vero che l'effetto inflattivo da variazione della base monetaria non è deciso arbitrariamente da un ente centrale, ma prevedibile da tutti gli attori del sistema, questo non significa che non esista inflazione. Infatti, quando si raggiungerà la piena emissione dei 21 milioni di Bitcoin, che oggi hanno un costo di "creazione" e di accumulo sostanzialmente nullo - basta contribuire al funzionamento della rete Bitcoin e attivare l'opzione "genera Bitcoin" -, diminuirà per ciascun aderente all'economia Bitcoin la possibilità di accaparrarsi Bitcoin tramite il cosiddetto mining, e questo accrescerà il valore del Bitcoin, fatto che avviene già ora a causa della derivata seconda negativa della curva di emissione (ovvero la diminuzione dell'accelerazione nell'emissione di Bitcoin).

Quindi, se il numero di aderenti alla rete Bitcoin continuasse ad aumentare, si potrebbe creare un fenomeno deflattivo estremamente significativo, con conseguente diminuzione della flessibilità della moneta. Infine, sottolineo che questo effetto deflattivo a tendere dovrebbe favorire in modo notevole gli early adopter di Bitcoin, che potrebbero accumulare o aver accumulato grandi quantità di Bitcoin nei primi anni di vita della valuta, per poi goderne a fronte dell'effetto deflattivo.

Come a dire: un investimento molto interessante se, come sta avvenendo, la massa di transazioni in Bitcoin continua ad aumentare in modo significativo, ma non necessariamente una redistribuzione equa della ricchezza tra i nodi della rete Bitcoin. In un'economia capitalista, tuttavia, la crescita è alimentata dall'investimento e dalla spesa, piuttosto che dal risparmio, e quindi resta un dubbio di fondo sul possibile contributo allo sviluppo di una moneta come il Bitcoin (voi investireste 100 Bitcoin in un nuovo impianto per averne in cambio 90 tra 5 anni, pur con un potere di acquisto maggiore rispetto ai 100 di partenza? Razionalmente, terreste i vostri 100 Bitcoin in cassaforte, e godreste tanto dell'aumento di potere di spesa quanto della non-diminuzione del valore nominale).

I fautori del Bitcoin affermano che, a fronte di uno scenario deflattivo, gli operatori economici si adeguerebbero con ottimizzazioni dei prezzi per favorire le transazioni, tenendo bassi i prezzi; punto di vista rispettabile, ma che non mi convince appieno.

TH: Che cosa potrebbe spingere le autorità mondiali a intervenire legalmente nei confronti delle valute alternative come Bitcoin?

LL: Il tema è controverso, ed è difficile per me, non essendo un giurista, esprimermi a riguardo. A stima, vedo principalmente due problemi legali. Il primo è quello della fiscalità; le monete complementari sono considerate illegali in alcuni Paesi (e anche in Italia hanno problemi non banali di circolazione) poiché, in quanto non riconosciute come valute dello Stato e dallo Stato, non possono essere utilizzate per pagare le tasse come l'IVA. In secondo luogo, il sistema di transazione totalmente anonimo e che rende le transazioni non rintracciabili rende i Bitcoin potenzialmente molto interessanti per effettuare operazioni illecite che non lascino traccia. Anche su questo le pressioni normative saranno sempre più forti.