ISS bucata dall'hacker che ha violato i sistemi di bordo degli aerei

Lo stesso hacker che ha ammesso di avere violato i sistemi di sicurezza di numerosi aerei di linea ha detto di avere anche variato la temperatura all'interno della Stazione Spaziale Internazionale.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il ricercatore di sicurezza Chris Roberts che è stato arrestato dall'FBI per avere violato i sistemi di sicurezza di numerosi aerei di linea mentre era in volo, afferma di avere violato anche la Stazione Spaziale Internazionale.

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L'informazione non è nuova ma finora nessuno ci aveva fatto caso: nel novembre 2012 aveva spiegato durante la convention di hacker GrrCon come fosse riuscito a modificare – anni prima - la temperatura della Stazione Spaziale Internazionale con gli stessi controlli usati dalla NASA per gestire questo parametro. Roberts aveva poi ammesso di essere stato "sgridato" dall'agenzia spaziale, ma non si era dimostrato pentito, stando all'affermazione secondo la quale "se [la NASA] lascia del codice aperto […] che non è crittografato è un loro maledetto stupido errore".

Quel che è certo è che questo signore è un vero giocherellone, tanto che aveva anche "studiato" la possibilità di prendersi in prestito il rover Curiosity "per un giretto" su Marte, ma alla fine ha lasciato perdere perché avrebbe dovuto violare più leggi di quanto fosse abituato a fare.

Roberts, fondatore e direttore tecnologico della società di ricerca sulla sicurezza informatica One World Labs, in realtà oltre a divertirsi ha fatto queste bravate per scovare le falle che potrebbero essere sfruttate da hacker meno giocosi e più cattivi. Non a caso a seguito alle sue incursioni non autorizzate Roberts ha sempre stilato rapporti allo US Government Accountability Office sottolineando i potenziali pericoli rappresentati dagli hacker.

L'idea non è stupida, e gli avvocati di Roberts puntano proprio sul fatto che non avesse nessuna intenzione di causare danni per evitargli una condanna per violazione del Computer Fraud and Abuse Act, un crimine perpetrato ottenendo l'accesso non autorizzato a sistemi informatici protetti.