ISS rischia la collisione con un detrito spaziale, manovra di emergenza

L'Agenzia Spaziale Europea ha comunicato che la scorsa settimana è stato necessario eseguire una manovra di emergenza per evitare una potenziale collisione fra la Stazione Spaziale Internazionale e un detrito russo alla deriva.

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a cura di Elena Re Garbagnati

La scorsa settimana l'integrità della Stazione Spaziale Internazionale è stata minacciata da detriti alla deriva nello Spazio. L'ESA ne ha dato notizia in un comunicato, precisando che il pericolo è stato scongiurato grazie all'attivazione dell'Automated Transfer Vehicle (ATV) che ha azionato i propulsori per cambiare in emergenza l'orbita dell'avamposto orbitale e i sei astronauti a bordo.

Per fortuna, al contrario di quanto accaduto nella finzione cinematografica di Gravity, le stazioni di terra che tracciano continuamente i movimenti dei detriti spaziali hanno previsto con sei ore di anticipo l'eccessivo avvicinamento di un detrito: abbastanza per azionare la correzione di rotta e azzerare qualsiasi rischio.

ISS e Automated Transfer Vehicle

La ISS con agganciato l'Automated Transfer Vehicle

La rilevazione del detrito alla deriva è avvenuta il 27 ottobre, e in particolare sappiamo che si trattava di un pezzo del satellite russo Cosmos-2251 "delle dimensioni di una mano", che rischiava di passare nel raggio di 4 chilometri dalla ISS: una distanza ritenuta potenzialmente dannosa dall'ESA e dalle altre agenzie spaziali che gestiscono l'avamposto. Il satellite in questione entrò in collisione con un altro satellite nel 2009 distruggendosi e disseminando lo Spazio di detriti che sono tuttora in orbita attorno alla Terra.

Se quello di cui stiamo parlando vi sembra un pezzo troppo piccolo per fare grandi danni date un'occhiata alle simulazioni che sono state fatte sulla Terra, e non dimenticate le affermazioni dell'ex astronauta statunitense Rusty Schweickart, che fu protagonista della la prima attività extraveicolare (EVA) del programma Apollo 9 nel 1969: "il pericolo dei detriti spaziali è che qualcosa che è troppo piccolo per essere visto è abbastanza grande da fare un buco in quello che incontra".

Spazzatura spaziale

Spazzatura spaziale

In passato in caso di potenziale collisione era prevista una procedura di evacuazione d'emergenza della Stazione. In seguito, nel 2012, è stato messo a punto un protocollo che prevede l'azionamento dei propulsori della navicella spaziale russa Progress per portarla fuori orbita. La scorsa settimana tuttavia la Progress non era agganciata alla Stazione, quindi le cinque agenzie spaziali responsabili della ISS hanno deciso di ricorrere all'ATV.

"L'ATV Control Center a Tolosa ha attivato una propulsione di 1,8 km/h, sufficiente per sollevare la Stazione da 420 tonnellate di 1 km e metterla fuori pericolo" comunica l'ESA. Missione riuscita, ma resta il fatto che il rischio di collisione della ISS con detriti spaziali è alto, basti pensare che una stima dello scorso anno riferiva di circa 300 milioni di frammenti alla deriva.

Se volete avere maggiori dettagli su questo problema e sulle tecnologie allo studio per risolverle potete leggere l'interessante intervista che avevamo fatto a D-Orbit, un'azienda italiana all'avanguardia nel settore.

Fintanto che non si troverà il modo di "fare pulizia" le stazioni di terra continueranno a tracciare i movimenti della spazzatura spaziale e a cercare di prevederne la rotta: un compito difficile perché spesso i detriti hanno in comportamento irregolare che rende difficile fare previsioni accurate.