ISS: sperimentazione del primo modulo gonfiabile

Ad aprile dovrebbe arrivare sulla ISS il modulo gonfiabile Bigelow Expandable Activity Module (BEAM), che sarà agganciato al Nodo 3 della Stazione Spaziale Internazionale e sarà oggetto di studio per due anni.

Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

Presto la Stazione Spaziale Internazionale dovrebbe ricevere una nuova stanza. Non si tratterà di un modulo come quelli che la compongono attualmente, ma di uno gonfiabile realizzato dall'azienda aerospaziale Bigelow Aerospace. Il progetto ha origine nel 2013, quando la NASA annunciò un finanziamento di quasi 18 milioni di dollari per la realizzazione di un nuovo ambiente per la ISS, il Bigelow Expandable Activity Module (BEAM) che dovrebbe essere lanciato nell'aprile 2016.

bigelow alpha station
Interpretazione artistica della Bigelow Alpha Station composta da due moduli BA 330.

BEAM dovrebbe essere ripiegato all'interno di un vano di carico pressurizzato nella navicella Dragon di SpaceX. Mediante il braccio robotico gli astronauti dovrebbero agganciarlo al Nodo 3 della Stazione e quindi attivarlo.

Lo scopo non è di aggiungere spazio all'interno della ISS, ma di tenere agganciato BEAM per almeno due anni, nel corso dei quali misurare temperatura, pressione e radiazione all'interno del modulo per raccogliere dati.

L'azienda ha già messo in orbita due prototipi gonfiabili: Genesis 1 che è stato lanciato a luglio 2006, e Genesis 2 attivo da giugno 2007. Bigelow Aerospace li sta studiando per capire quanto possono durare e quali potrebbero essere i problemi a lungo termine.

beam flight render highres

Secondo i piani questi moduli gonfiabili dovrebbero permettere di risparmiare sui costi del carburante al momento del lancio perché sono leggeri e compatti e si espandono una volta arrivati nello Spazio. Genesis 2 per esempio ha a bordo diversi sensori che rilevano i dati sulla pressione, la temperatura, la radiazione a cui è sottoposto il veicolo spaziale e i suoi movimenti in orbita.

Robert Bigelow, fondatore della Bigelow Aerospace, ha spiegato a Space.com di avere preso ispirazione dalle prime missioni spaziali statunitensi. Per esempio il 12 agosto 1960 la NASA lanciò in orbita Echo 1, che fu il primo satellite gonfiabile al mondo.

Bigelow Aerospace sta anche studiando Sundancer, un modulo che potrebbe ospitare esseri umani. Dispone di 180 metri cubi di spazio abitabile, ha un sistema di supporto vitale autonomo, e potrebbe già avere un successore nel modello BA-330 di dimensioni maggiori (330 metri cubi).