Istat: Internet, le tecnologie e le famiglie

La diffusione della tecnologia in Italia: TV, cellulare, computer, Internet

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a cura di Manolo De Agostini

In Italia i beni tecnologici più diffusi sono la televisione, presente nel93,9% delle famiglie e il cellulare (82,3%). Seguono il videoregistratore(63%), il lettore DVD (50,7%), il personal computer (46,1%), l’accessoad Internet (35,6%). L’87,8% delle famigliepossiede ancora il televisore analogico di tipo tradizionale, mentre il 5,2% delle famiglie possiede untelevisore digitale. Il 25% delle famiglie possiede un’antenna parabolica, il 15,2% il decoder digitaleterrestre mentre è ancora bassa (3,9%) la quota di famiglie che possiede la TV via cavo.

Rispetto al 2005 aumenta soprattutto il possesso del cellulare (dall’80,8% all’82,3%) e del personalcomputer (dal 43,9% al 46,1%). L’accesso ad Internet è piuttosto stabile (dal 34,5% al 35,6%) mamigliora la qualità della connessione usata per accedere ad Internet da casa: diminuisce, infatti, la quotadi connessioni a banda stretta (modem su linea telefonica tradizionale o linea telefonica Isdn) che passadal 21,6% al 18,7% e aumenta, invece, la quota di famiglie con connessione a banda larga (lineatelefonica ADSL o altro tipo di connessione a banda larga) che passa dall’11,6% al 14,4%.Infine, nel 2006 il possesso di lettore DVD presenta livelli quasi paragonabili a quelli delvideoregistratore. Questa tecnologia è infatti in forte calo (dal 66,8% al 63%) e nei prossimi anni saràprobabilmente sostituita dal più moderno e versatile lettore di DVD.

La tecnologia e le differenze sociali

Ancora differenze sociali nel possesso di beni tecnologici. Nelle famiglie con capofamigliadirigente, imprenditore o libero professionista il possesso del cellulare (96,3%) ha superato quellodella televisione (94,5%). Molto diffusi anche personal computer (80,6%), accesso a Internet (70,2%) e ibeni tecnologici legati al televisore come l’antenna parabolica (44,7%), il decoder digitale terrestre (26%),la TV digitale (12,9%) e il lettore di DVD (78,1%).Le famiglie più svantaggiate sono quelle con capofamiglia operaio e quelle con capofamiglia nonoccupato. Tra le famiglie con capofamiglia operaio e quelle in cui il capofamiglia è dirigente,imprenditore o libero professionista c’è una differenza di circa 30 punti nel possesso di personalcomputer e di 37 punti nel possesso di accesso ad Internet. Le differenze tra i due tipi di famiglie sonomolto più contenute ma ancora forti anche considerando tecnologie relativamente poco costose come illettore DVD (circa 14 punti), ma si annullano quasi nel caso del cellulare.

Tra il 2005 e il 2006 non si registra una diminuzione del divario, anzi, per alcuni beni tecnologici ladistanza tra famiglie con capofamiglia dirigente, imprenditore o libero professionista e quelle concapofamiglia operaio tende ad aumentare: la distanza nel possesso di accesso ad Internet a banda larga,ad esempio, passa da 17 a 21 punti percentuali e quella nel possesso di TV digitale raddoppia (da 4 a 8punti percentuali).

Diminuisce il divario tra Nord e Sud

Le differenze dovute al territorio sono più ridotte rispetto a quelle generazionali e per status sociale, conun divario che non supera quasi mai i 10 punti percentuali. In generale, sono le famiglie del Centro e4del Nord a possedere le quote più elevate di beni tecnologici. Il cellulare, ad esempio, è più diffusonell’Italia nord-orientale (85,1% delle famiglie) e meno in quella meridionale (77,8%); il personalcomputer è diffuso in uguale misura al Centro e nel Nord (oltre il 48%) e meno nelle Isole (40,5%). AlCentro si riscontra la quota più alta di famiglie con accesso ad Internet (39,6%) e alla connessione abanda larga (circa il 16,2%), seguito dal Nord (con valori che superano il 38% per Internet e superiori al15,5% per la banda larga). Le Isole risultano particolarmente svantaggiate: solo il 29,1% delle famigliedispongono di accesso ad Internet e solo il 40,5% del personal computer.Dal 2005 al 2006 il divario tecnologico tra il Nord e il Sud del Paese è leggermente diminuito inquanto gli incrementi maggiori nel possesso di tecnologie dell’informazione e della comunicazione sisono registrati proprio in Italia meridionale e insulare. In particolare il divario si è ridotto nel possesso dipersonal computer (passando da oltre 11 punti percentuali nel 2005 a 8 punti percentuali nel 2006) e diaccesso ad Internet. Rimangono però invariate le differenze su alcuni beni importanti come l’accesso adInternet a banda larga e il decoder digitale terrestre (circa 5 punti percentuali).

Le differenze internazionali nel possesso di Internet a casa: l’Italia svantaggiata in Europa

È possibile effettuare dei confronti internazionali sulla base dei dati raccolti con l’indagine comunitariasulla diffusione delle ICT presso le famiglie e gli individui realizzata dagli istituti di statistica dei paesimembri della Comunità Europea,Considerando la percentuale di famiglie con almeno un componente tra i 16 e i 64 anni che possiede unaccesso ad Internet da casa, indicatore definito da Eurostat per esigenze di confronto internazionali,l’Italia è svantaggiata rispetto a molti dei paesi della Comunità Europea, risultando solo al quindicesimoposto in questa graduatoria (con un tasso di penetrazione del 40% rispetto alla media europea del 52%).Vicini all’Italia troviamo paesi come la Francia (41%), la Spagna (39%) e il Portogallo (35%), mentreOlanda, Danimarca e Svezia registrano un tasso di penetrazione quasi doppio.

Da dove ci si connette o si usa il PC?

Il luogo privilegiato di utilizzo del personal computer è la propria casa. L’81,3% delle persone chehanno utilizzato il personal computer negli ultimi 3 mesi lo hanno fatto da casa. Segue il posto di lavoro(41,2%), il luogo di studio (21,9%), la casa di altri (19,8%) e altri luoghi (14,4%). Sono soprattutto ibambini e i giovani fino a 24 anni che usano il personal computer a casa (in oltre l’80% dei casi). L’usosul lavoro si concentra invece nella fascia d’età tra i 25 e i 59 anni (oltre il 54% degli utilizzatori). Infine, i ragazzi e i giovani fino a 24 anni sono quelli che usano di più il personal computer a casa dialtri e sul luogo di studio.

Per Internet si riscontra una situazione molto simile col il 74% degli utilizzatori che lo usa da casa, il41,4% dal luogo di lavoro, il 16,2% dal luogo di studio, il 20,2% da casa di altri e il 13,1% da altro.

L'e-commerce cresce

Il 20,6% degli individui di 6 anni e più che navigano in Internet ha utilizzato la rete per ordinare e/ocomprare merci e servizi per uso privato negli ultimi 12 mesi. Considerando gli individui che hannofatto acquisti in rete nell’ultimo anno, si evidenzia una maggiore frequenza di utilizzo dei maschi (il24,8% contro il 15,4% delle donne), dei giovani tra 25 e 34 anni (27,3%), dei cittadini del Centro Nordrispetto al Sud.

Rispetto al 2005 cresce la pratica di acquistare su Internet, passando dal 15,2% al 20,6% degli utentinegli ultimi 12 mesi (da 2 milioni 647 mila persone a 3 milioni 874 mila). La crescita è particolarmenteevidente tra i giovani. Andamenti differenti però si sono avuti a secondo dell’età degli intervistati: se peri più giovani, sia maschi che femmine, ordinare e acquistare merci e servizi sulla rete ha avuto un15incremento cospicuo tra il 2005 e il 2006, per le persone adulte (sopra i 55 anni) il fenomeno rimanepressoché costante, soprattutto per le donne.

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