Italia: i media digitali scavano la fossa a carta, radio e TV?

La ricerca dell'Osservatorio New Media & New Internet conferma la crescita del mercato dei nuovi media digitali (+7%) e la contrazione di quelli tradizionali (-5%). Il traino del digitale si deve soprattutto a smartphone, tablet e Connected TV.

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a cura di Dario D'Elia

Il successo dei nuovi media digitali, secondo l'ultima Ricerca dell'Osservatorio New Media & New Internet, preludono a un passaggio di testimone tra il mondo analogico e quello 2.0. School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con CEFRIEL, ancora una volta è entrata nel vivo: i nuovi media digitali hanno raggiunto un volume di affari di 5,3 miliardi di euro nel 2011 (+7%) mentre quelli tradizionali sono scesi a 11,4 miliardi (-5%). 

"Il nuovo concetto di Internet che si sta affermando, potrebbe portare al comparto italiano dei Media digitali quelle soddisfazioni che solo in piccola parte - un mercato pari solo al 7% per cento di quello complessivo dei Media in Italia - sono state generate dal suo predecessore. Sarà con questo nuovo volto che l'Italia potrà finalmente entrare a testa alta nell'economia digitale", ha dichiarato Andrea Rangone, Responsabile degli Osservatori ICT del Politecnico di Milano.

Digital Media

La rivoluzione digitale italiana però non passa dal PC bensì dagli Smartphone, i Tablet e le Connected TV. Di fatto agevolano nell'accesso a Internet per immediatezza d'uso, sfruttano le sinergie tra contenuti e App, e sopratutto puntano sulla fruizione video in movimento. "Un Nuovo Internet, insomma, sembra adattarsi particolarmente bene al contesto italiano, caratterizzato da una altissima penetrazione di Smartphone (addirittura superiore a quella degli USA) da una diffusione crescente di Tablet, visti più come strumento di entertainment che di lavoro, e da una presenza imperturbabile del mezzo televisivo", sottolinea il comunicato ufficiale.

Evidente il conseguente aumento di peso di Mobile Media, PC Media e Tablet Media sul fronte pubblicitario e sui ricavi pay: nel 2011 rappresentano il 9,5% del mercato complessivo (erano l'8% nel 2010). "Nel complesso il mondo degli Internet Media cresce del 13%, con incrementi rapidi delle componenti più innovative (Tablet e Applicazioni/Mobile Site su Smartphone). La quota degli Internet Media ha raggiunto così nel 2011 il 24% sul totale New Media (era il 23% nel 2010)", continua il documento.

Da rilevare sopratutto che il segmento smartphone è trainato da Mobile Internet e App: l'advertising cresce oltre il 70% e crescono i ricavi da contenuti pay (circa +120% rispetto al 2010), ma rimangono comunque ancora marginali rispetto a quelli pubblicitari. Il ritmo di diffusione delle Applicazioni continua ad accelerare: nel 2011 il 15% delle property Media presenta un'offerta su Applicazioni per Smartphone, mentre nel 2010 erano solo il 7%. 

Sul fronte tablet "nonostante la crescita degli investimenti pubblicitari rispetto al 2010 (quasi +110%), il valore assoluto rimane ancora relativamente basso ma l'ottima performance viene comunque garantita da una crescita ancora superiore (+150% circa rispetto al 2010) dei ricavi pay".

A febbraio 2012 sono già 261 le Applicazioni Media su Tablet: dominano quelle della carta stampata (il 49% fa riferimento a periodici e il 32% a quotidiani), mentre il 12% derivano da Editori televisivi e il 7% dal mondo della Radio.

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"A fine 2011 sono oltre 1,1 milioni le Internet TV nelle case degli italiani e i televisori potenzialmente connettibili sono passati dal 10% del 2010 a oltre il 30% del 2011. A questi si aggiungono circa 80 mila decoder, 5 milioni di Game Consolle e oltre 300 mila altri device (soprattutto Blu-Ray) che possono consentire di collegarli ad Internet", sottolinea il documento.

"A febbraio 2012 sono oltre 1000 le Applicazioni sulle Internet Tv dei principali produttori (LG, Panasonic, Philips, Samsung, Sony) di cui 148 Media. Grande successo in particolare per le Applicazioni Video (8% del totale Applicazioni), di gran lunga le più utilizzate".

Per quanto riguarda i ricavi pubblicitari sui Social Network sono più che raddoppiati grazie a un parco utenti di quasi 24 milioni di unità. Pesano ancora poco sul mercato complessivo dei New Media, ma iniziano a raggiungere percentuali rilevanti per quanto riguarda la pubblicità sul Web (intorno al 3%).

"Nei confronti dei Media i Social Network ricoprono una duplice veste: se infatti a un lato sono essi stessi un Media che attrae una quota crescente dello share of advertisment degli investitori pubblicitari, dall'altro offrono agli altri Media grandi possibilità di diffondere il proprio contenuto e di aumentare la propria visibilità", spiega la Ricerca.

"Il valore dell'advertising legato a Video online (in qualunque forma, pre-roll, mid-roll, post-roll, overlay, companion banner, ecc.) è cresciuto dell'80% rispetto al 2010, spinto fortemente da YouTube (su cui viene visualizzato il 50% dei Video totali visti nel nostro Paese) ma crescono bene anche le offerte degli Editori tradizionali (come il Corriere della Sera e La Repubblica) [...] il 73% dei navigatori italiani (quasi 20 milioni di persone) fruisce di contenuti Video online e il tempo medio speso per utente è di 1 ora e 12 minuti al mese, il 2,5% del tempo totale trascorso online (contro il 6% degli utenti USA, con 4 ore e 55 minuti al mese)".