Italia in prima linea nella rivoluzione spaziale europea

Le due aziende tricolori Avio e Thales Alenia Space intascano commissioni milionarie dall'Agenzia Spaziale Europea per progettare un mini shuttle e un razzo riutilizzabile alimentato ad ossigeno e metano liquidi.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Anche l'Europa prende il treno dei veicoli spaziali riutilizzabili. L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha infatti sottoscritto un contratto con le aziende italiane Avio e Thales Alenia Space per la costruzione di un nuovo razzo vettore Vega e dello spazioplano Space Rider.

Grande novità del nuovo vettore Vega E (Evolution) è l'alimentazione del terzo stadio con motore ad ossigeno e metano liquidi, che dovrebbe consentire una combustione più pulita e un minore impatto ambientale rispetto alle soluzioni attuali. Sicuramente una svolta importante, che ambisce non ad aumentare la portata dei viaggi, ma ad innalzare i risparmi a fronte di un minore inquinamento. L'idea è di impiegare questi razzi per lanciare in orbita piccoli satelliti, con carichi massimi compresi fra 300 Kg e 3 tonnellate.

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Fra le altre particolarità di Vega E non passa inosservato anche il fatto che sarà riutilizzabile. L'idea come noto sta prendendo piede grazie al lavoro di SpaceX, ma fino a poco tempo fa continuava a suscitare molte perplessità fra gli addetti ai lavori, anche in Europa. Arianespace per esempio ad aprile 2016 spiegava che la possibilità di riutilizzare gli stadi dei razzi è economicamente vantaggiosa solo nel caso di tassi di lancio molto elevati, che sono fuori portata per l'Europa.

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L'agenzia spaziale europea e quelle dei singoli paesi UE (comprese Italia, Francia e Germania) sono impegnate su più fronti in progetti sia a piccolo sia a lungo raggio nel Sistema Solare, e un supporto logistico proprio potrebbe abbassare i costi, oltre a procurare a sua volta commissioni per lanci commerciali di terze parti. Per lo sviluppo di questo progetto Avio si è aggiudicata 53 milioni di euro.

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Come accennato le commesse ad aziende italiane sono due: la seconda è stata aggiudicata da Thales Alenia Space e ammonta a 36,7 milioni di euro, per l'ingegnerizzazione e lo sviluppo preliminare di Space Rider, un mini shuttle automatico, successore dell'IXV (Intermediate eXperimental Vehicle).

 Denominatore comune con il progetto precedente è la riusabilità: questo spazioplano sarà capace di restare autonomamente in orbita bassa attorno alla Terra per un massimo di due mesi, quindi rientrare, fare rifornimento e ripartire. In tutto saranno 6 le missioni che potrà condurre prima di doversi fermare. Come riportato nella nota ufficiale dell'azienda Space Rider "combina le caratteristiche di un sistema spaziale progettato per esperimenti scientifici in orbita terrestre bassa con quelle necessarie per la guida al di fuori dell'atmosfera e attraverso un atterraggio automatico, inclusi esperimenti di microgravità, convalida in orbita, test delle tecnologie scientifiche e di esplorazione, eccetera".

Insomma la cosiddetta space economy si prospetta anche per l'Europa un anello fondamentale per la ricerca e l'esplorazione spaziale. La compartecipazione delle aziende private può spingere l'innovazione tecnologica, e quest'ultima a sua volta può portare in cassa proventi indispensabili per foraggiare le attività scientifiche. Ora non resta che aspettare lo sviluppo dei progetti e sperare che tutto proceda per il meglio.


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