Italia.it ancora al palo nonostante 35 milioni di investimenti

Il Governo Monti a distanza di 5 mesi dall'insediamento non è ancora riuscito a rattoppare Italia.it. Il sito che dovrebbe diventare punto di riferimento per il turismo è ancora pieno di storpiature e di sottotitoli in lingua per i filmati promozionali.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Il cantiere del sito Italia.it è ancora a cielo aperto: il Ministro del Turismo Piero Gnudi non è ancora riuscito a procedere con la ricostruzione. Dopo il flop del III Governo Berlusconi, il II Governo Prodi e il IV Governo Berlusconi, come ha ricordato ieri Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, siamo ancora alle prese con storture e grossolani errori.

Superata ormai la soglia dei 35 milioni di euro di investimento "ancora oggi non solo i filmati sulle regioni del sito in cinese sono tuttora accompagnati dalla musica di grandi musicisti stranieri in 19 casi su 20 ma sono rimasti uguali i video destinati ad attrarre i turisti di lingua spagnola, inglese, francese o tedesca", scrive Stella.

Italia.it

Provate a cliccare sul Salento e godere di un Al Bano (con tappeto sonoro "Felicità") che racconta senza sottotitoli la sua infanzia: "Da bambino sentivo sempre una nenia sul vino che faceva niera / niera / nierallallà...". Ma questo vale anche per gli altri video: forse sono finiti i soldi per le traduzioni?

Divertentissima poi la pagina web del sito sull'accessibilità.  Il sito web, la homepage e le altre pagine del sito sono in fase di sviluppo e hanno una funzione promozionale turistica", si legge su Italia.it. "Pertanto è possibile che alcuni contenuti non siano totalmente conformi ai 22 requisiti tecnici contenuti nel Decreto del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie dell'8 luglio 2005, approvato conformemente a quanto previsto nella Legge n. 4 del 9 gennaio 2004 recante Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici (Legge Stanca) e nel Regolamento di attuazione del Decreto del Presidente della Repubblica n. 75 del 1° marzo 2005".

Ecco alcuni dei requisiti disattesi presenti nel dossier del blog Scandalo Italiano:

  • un approccio in logica destination marketing
  • la creazione di un esperienza di navigazione (customer experience) "su misura" per i diversi segmenti di utenza.
  • una modalità di interazione multi-lingua con personalizzazione della navigazione sulla base dell'origine e della cultura del visitatore
  • una mappatura digitale interattiva dei contenuti con possibilità di formulazione di itinerari dinamici personalizzati
  • un'efficace interazione con il patrimonio di contenuti digitali realizzato e proposto dalle Amministrazioni Centrali e Locali
  • web farm - con servizi di hosting, connettività, sicurezza internet, accoglienza e profilazione degli utenti;
  • architettura tecnologica/applicativa evoluta conforme agli "standard" Internet di riferimento (sistemi operativi, web server, data base server, application/portal server);
  • archivio strutturato per la rappresentazione efficace di contenuti di tipo turistico;
  • content Management System a supporto della redazione e degli operatori per la gestione ed organizzazione dei contenuti turistici e della ricettività;
  • motore di ricerca per contenuti strutturati e non;
  • sistema di prenotazione in linea (Booking);
  • funzionalità di CRM a supporto di help-desk, call center e marketing;
  • tool per la fidelizzazione degli utenti (e.g. registrazione, mailing).