Italia, la peggiore dei G7 nelle comunicazioni

Il Connectivity Scorecard 2009, la classifica che valuta ICT e comunicazioni dei paesi, relega l'Italia nelle ultime posizioni. Il Nord Europa come al solito domina.

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a cura di Dario D'Elia

L'Italia si distingue ancora una volta, e negativamente, in una classifica tecnologica: il Connectivity Scorecard 2009 ci relega all'ultimo posto tra i paesi del G7. Lo Studio realizzato dalla società di consulenza LECG si concentra sui parametri che riguardano l'utilizzo delle tecnologie di comunicazione e il loro effetto sulla prosperità economica e sociale.

Italia, ecco le debolezze rispetto alla Svezia

Ebbene, siamo quart'ultimi assoluti e precediamo di poco Ungheria, Polonia e Grecia. Dominano, invece, con grande distacco Svezia, Stati Uniti, Norvegia, Danimarca, Olanda e Finlandia. Insomma, siamo di fronte al solito stra-dominio del Nord Europa
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"La Svezia non solo registra attualmente il miglior mix di caratteri qualitativi, ma ci sono anche pochi segni che potrebbe perdere la posizione di testa", ha dichiarato il professor Leonard Waverman della London Business School, creatore nel 2008 della classifica. "Per contrasto, si segnala l'inizio di un gap in quella che una volta era l'essenza della leadership statunitense nella maggior parte dei settori dell'industria e dei servizi: l'istruzione e i livelli di competenza".

Per quanto riguarda l'Italia "mentre l'infrastruttura per i clienti privati è messa in risalto da buoni tassi di abbonamenti 3G, la presentazione della banda larga è bassa e l'uso di Internet da parte dei consumatori può essere descritto al massimo come moderato. […] anche i punteggi sull'uso di Internet relativo al governo sono a livelli che non possono essere considerati competitivi con altre nazioni europee".

Fra i problemi identificati dal Connectivity Scorecard: resistenza all'adozione tecnologica dovuta anche all'invecchiamento della popolazione, connettività business deludente, scarsa diffusione e-commerce, poca spesa tecnologica da parte delle aziende, etc.

"La ripresa economica e i pacchetti di stimolo governativi che puntano ad ampliare le reti a banda larga e lo sviluppo dell'ICT dovrebbero dare spazio all'ottimismo nei prossimi anni", sostiene Waverman.

Già, ma in Italia gli stimoli economici per la banda larga e l'ICT non sono considerati prioritari.