Italiani a Berlino con la valigia di silicio: Manuela Verduci

La storia di Manuela Verduci, manager della startup iversity. Si tratta di una piattaforma online che consente di seguire i corsi universitari digitali delle migliori università europee (e non solo), gratis.

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a cura di Pino Bruno

Questa settimana la nostra ricerca di giovani brillanti italiani che a Berlino sono riusciti a realizzare startup di successo, ci ha permesso di conoscere Manuela Verduci, country manager per l'Italia di iversity.

Nome, Azienda, Settore

Manuela Verduci, iversity, online education

Breve descrizione azienda

iversity è una piattaforma MOOC (Massive Open Online Courses). Su iversity, tutti possono seguire corsi universitari digitali delle migliori universitá europee (e non solo), gratis.

Breve descrizione tuo profilo

Ho 25 anni, sono nata a Reggio Calabria, ho studiato filosofia a Firenze e vivo a Berlino, dove curo le relazioni di iversity con l’accademia italiana.

Manuela Verduci

Perchè sei emigrata a Berlino?

Sono arrivata qui per fare un Erasmus, e ci sono rimasta semplicemente perché Berlino mi piace, e mi piace vivere da italiana qui. Ho avuto il privilegio di poter scegliere di vivere all’estero, non sono scappata dall'Italia.

Questo non vuol dire che non sia consapevole delle opportunitá in piú che la Germania mi ha offerto, soprattutto la facilitá con cui ho ottenuto una chance di dimostrare di cosa sono capace. Il resto è venuto da sè. Vivere all’estero è un’esperienza formativa per me, e penso che bisognerebbe incoraggiare tutti a farlo, almeno per un breve periodo.

Cosa ti ha spinto a creare un biz che riguarda il tuo paese?

Ho iniziato a lavorare con iversity con un internship. È stata un’esperienza estremamente stimolante: mi è stato lasciato molto spazio per lavorare alle mie idee e ai miei progetti. Tra questi, esplorare le possibilità di iversity in Italia. Ha funzionato: l’Italia è adesso il secondo partner di iversity dopo la Germania.

Le nostre università hanno finalmente sete di rinnovamento e i MOOC rappresentano una soluzione concreta a molti problemi dell’accademia italiana. Alla fine mi è stato chiesto di restare e lavorare per iversity, continuare a farla crescere nel nostro paese. Per me è stato un piccolo compromesso con quel senso di colpa che gli italiani all’estero conoscono bene: ci si sente spesso un pó vigliacchi ed egoisti, perché ci si è ritagliati un futuro lontano dall’Italia, invece di restare e provare a far funzionare le cose.

Torneresti un giorno a mettere a frutto la tua esperienza in Italia?

Non lo escludo, anche se per il momento credo di poter fare molto di più per il mio paese lavorando a Berlino. iversity rappresenta un'enorme chance per l’università italiana, quella di mostrare l’eccellenza della nostra offerta formativa su un palcoscenico mondiale, e colmare il gap digitale che ci divide dal resto d'Europa.

In italia comunque ci vengo spesso, e ogni volta ho la sensazione positiva che le cose stiano cominciando a girare per il verso giusto: la mia generazione si è stancata di aspettare, non si lascia piú raccontare storie e ha iniziato a farsi strada da sola, contando solo sulle proprie forze. Viene quasi voglia di tornare.

Le puntate precedenti:

Italiani a Berlino con la valigia di silicio: Giuseppe Colucci

Italiani a Berlino con la valigia di silicio: Luca Talarico

Noi i ragazzi dell'HUB digitale di Berlino