Italiani poco interessati al diritto all'oblio: forse non ne abbiamo bisogno?

Google ha svelato i dati sull'applicazione del diritto all'oblio: l'Italia si è dimostrata fra i paesi meno interessati. Bocciate il 70% delle istanze.

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a cura di Dario D'Elia

Gli italiani si sa hanno la memoria (storica) corta, quindi non deve stupire se il nostro Paese si è dimostrato il meno interessato a far valere il "diritto all'oblio". Il 13 maggio 2014 la Corte di Giustizia UE ha sentenziato che dal primo giugno i motori di ricerca come Google avrebbero dovuto mettere a disposizione strumenti che consentissero la rimozione di link contenenti informazioni personali "inadeguate o non rilevanti".

diritto oblio

Da allora le richieste europee sono state 254.271 e Google ha valutato ben 922.638 URL, rimuovendone 322mila. In pratica ne ha rimossi il 41,3%. Per altro la maggioranza si è concentrata su post Facebook (6805). Al secondo posto il motore di ricerca social profileengine.com (6059), che memorizza tutto, anche ciò che è stato cancellato da Facebook nel tempo. Poi ci sono groups.google.com, YouTube, Badoo, etc.

Com'è risaputo chiunque ha il diritto di poter far sparire articoli, post o notizie che riguardano fatti passati che oggi potrebbero ledere la propria immagine. Magari vicende legali chiuse positivamente oppure bufale. Insomma, non bisogna per forza vederci solo uno strumento per nascondere qualcosa. Prova ne sia che il diritto all'oblio non si applica alle testate giornalistiche. La Corte di Giustizia UE ha ribadito la salvaguardia del diritto all'informazione.

Ad esempio una donna italiana ha chiesto di rimuovere le pagine che facevano riferimento all'omicidio di suo marito avvenuto una decina di anni fa dove compariva anche il suo nome. Google le ha riconosciuto il diritto all'oblio.

Dall'Italia sono partite 19.126 richieste, per un totale di 65.856 link da esaminare. Dopodiché Google ha rimosso solo il 27.6% degli url (15.072). Il 70% delle istanze è stato rimbalzato. In pochi chiedono rimozioni e magari lo fanno per motivi ingiustificati.