Kepler non si può riparare, ma la missione non finisce qui

Il guasto alle due ruote di reazione della sonda Kepler non è riparabile.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Kepler non si può riparare. La sonda spaziale lanciata in orbita dalla NASA il 7 marzo 2009 nell'ambito del programma Discovery ha un guasto a cui gli ingegneri non sono riusciti a rimediare, e la National Aeronautics and Space Administration ha annunciato ufficialmente che non sarà più possibile proseguire la missione scientifica così com'era stata progettata.

Non tutto è perduto: gli esperti valuteranno altre possibilità d'impiego di Kepler, compatibili con le sue ridotte capacità operative. Il problema riguarda un danno a due delle quattro ruote di reazione che la sonda sfrutta per mantenere l'assetto. La prima è andata fuori uso nel luglio 2012, la seconda a maggio 2013. Tutti i tentativi fatti finora per ripristinare almeno una delle ruote non hanno avuto successo.

Il lancio di Kepler nel 2009

Una sconfitta che lascia l'amaro in bocca, considerati i successi raccolti da questa sonda. "Kepler ha fatto straordinarie scoperte nell'individuazione di esopianeti, tra cui diverse super-Terre nella zona abitabile", ha dichiarato John Grunsfeld, dirigente del Science Mission Directorate della NASA.

"All'inizio della nostra missione non sapevamo se i pianeti con dimensioni simili a quelle della Terra abbondassero nella galassia", ha aggiunto William Borucki, ricercatore del progetto Kepler presso l'Ames Research Center della NASA. Nella prima metà della sua missione Kepler ha confermato l'esistenza di 135 esopianeti e ne ha identificati oltre 3.500 potenziali. E non sono ancora stati analizzati tutti i dati raccolti in quattro anni.

Gli scienziati ritengono che sebbene la sonda non funzionerà più con la stessa precisione, potrà ancora riservarci interessanti rivelazioni. Una delle possibilità potrebbe essere la ricerca di pianeti extrasolari. Sarà quindi condotto uno studio ingegneristico sulle modifiche da fare per gestire il veicolo spaziale usando solo le due ruote di reazione rimaste operative e i propulsori per il controllo dell'assetto spaziale.

A seconda del risultato di questi studi, che dovrebbero essere completati entro la fine dell'anno, la NASA valuterà la priorità scientifica di una seconda parte della missione Kepler. Non è da escludere insomma che Kepler continui a essere un progetto con priorità rispetto ad altre missioni della NASA che si stanno contendendo i fondi disponibili. Ne sapremo di più fra il 4 e l'8 novembre, quando si terrà la seconda edizione della Kepler Science Conference.