Kindle Fire a 1 euro, invece che 64,99 euro. Wow. Ne ordini magari 4 o 5 pensando alla famiglia. Poi a distanza di tempo ti arriva un'inattesa comunicazione da parte di Amazon che ti dice che a causa di un disguido tecnico il prezzo era sbagliato e l'ordine viene annullato. Se fosse successo nel mondo fisico nessun sarebbe mai venuto a rincorrerti fuori dal negozio e avrebbe neanche avuto il coraggio di telefonarti o bussare alla tua porta. Dopodiché bisogna considerare anche la beffa di scoprire che alcuni clienti sembrerebbero essere riusciti a ricevere i prodotti ordinati. Pagando 1 euro a pezzo.
L'Unione Nazionale Consumatori sostiene che l'azione di Amazon potrebbe configurarsi come una pratica commerciale scorretta. "Gli accordi devono essere rispettati e non possono essere i consumatori a pagare per un inconveniente tecnico causato da un colosso come Amazon", ha commentato Massimiliano Dona, Segretario generale dell'associazione. Ecco il motivo per cui è stata depositata una segnalazione all'Autorità Antitrust, dopo un vano tentativo di trovare una soluzione bonaria con Amazon.
"Non solo: abbiamo anche denunciato quella che sembra una pratica commerciale scorretta a Netcomm il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, di cui anche Amazon fa parte", ha aggiunto l'Associazione. "Vien da chiedersi cosa sarebbe accaduto se un episodio del genere fosse successo in un altro Paese europeo. Per questo motivo l’UNC ha anche attivato una mediazione sulla piattaforma europea per la risoluzione alternativa delle controversie online, creata appunto per aiutare i consumatori insoddisfatti di un acquisto". Infine i legali di UNC hanno intrapreso un’iniziativa pilota davanti al Giudice di pace.
Per altro chi volesse far valere i propri diritti può inviare un reclamo scritto ad Amazon (qui il modulo) oppure contattare l'associazione.
"Ci auguriamo che l’Autorità si pronunci velocemente anche per evitare che si crei un precedente per cui qualsiasi azienda possa imputare ad un 'guasto tecnico' le sue negligenze, scaricandole sulle spalle dei consumatori", ha concluso Dona.
Tom's Hardware ha chiesto un parere sulla vicenda allo Studio Legale Fioriglio-Croari. La premessa è che rispetto alla vicenda analoga del 2014 che coinvolse Feltrinelli (per il Kobo Aura HD a zero euro), questa volta non si può accusare il consumatore di non aver impiegato ordinaria diligenza. Insomma, un conto è un prodotto regalato, un conto è un prodotto fortemente scontato che per di più è legato a un ecosistema di servizi a pagamento.
"Potrebbe sostenersi che in questo caso specifico non vi fosse un errore ma una strategia commerciale volta a favorire l'acquisto del tablet a un prezzo simbolico (oltretutto era indicata anche la percentuale di sconto) e poter poi trarre profitto dalla vendita di app e servizi", spiega l'Avvocato Giuseppe Croari.
"Inoltre l'avvenuta spedizione a diversi clienti è contradditoria rispetto alla presa di posizione ufficiale. Insomma Amazon avrebbe piuttosto dovuto bloccare tutti gli ordini (materialmente avrebbe avuto il tempo di farlo) più che discriminare fra i consumatori".