Kindle Store per iPad, ed Apple se la prende in saccoccia

Amazon ha trovato il modo per fregare l'Apple Store: grazie a Kindle Store per iPad non ha più bisogno di condividere gli introiti con Apple sulle vendite di libri e giornali. In pratica ha creato un canale online HTML5 che tramite il browser Safari consente la ricerca, l'acquisto e la lettura dei libri.

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a cura di Dario D'Elia

Kindle Store per iPad rischia di avariare le giornate della Apple. Amazon tempo fa ha avuto un felice intuizione: aggirare i paletti imposti dell'Apple Store sfruttando le potenzialità della tecnologia HTML5, pienamente supportata dai browser - compreso Safari. E così ieri, negli Stati Uniti, ha sganciato l'atomica nel mercato editoriale digitale. 

Kindle Store for iPad non è altro che un canale sul sito Amazon espressamente sviluppato per gli utenti Apple: consente la ricerca, acquisto e lettura di libri e contenuti editoriali di ogni genere. In molti penseranno che sostanzialmente non è cambiato nulla: da mesi sull'Apple Store è disponibile Kindle App, l'applicazione che consente di accedere a funzioni simili. In verità, la differenza sostanziale è che la soluzione web-based aggira le restrizioni Apple e quindi consente ad Amazon di non condividere gli introiti generati da ogni vendita.

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Nel luglio scorso il colosso di Seattle aveva tentato di fare lo stesso inserendo nella sua App un link che portava al proprio sito e che consentiva gli acquisti. Apple ovviamente era subito intervenuta citando la policy contrattuale.

Kindle Store per iPad è una vera e propria libreria/edicola con scrolling orizzontale delle copertine. La navigazione touch sembra comoda e non mancano poi tutti i dettagli del caso, come le descrizioni dei libri, recensioni e anche l'anteprima delle pagine iniziali dei testi. Per altro è prevista anche la possibilità di trasformare questo indirizzo "Preferito" in pulsante della schermata principale dell'iPad. Resta il fatto che una volta acquistato un libro o una rivista sarà sempre possibile leggerlo tramite Kindle Store for iPad, Kindle app, Kindle Cloud Reader e ovviamente un dispositivo Kindle (qui la recensione).

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A questo punto sarà interessante attendere la reazione di Apple, poiché difficilmente rinuncerà al 30% di share che ha su ogni applicazione o contenuto per iPad e iPhone - non esistono alternative all'Apple Store, a parte la furbata Amazon. Non da meno bisognerà valutare la reazione degli editori. Da una parte Amazon è abituata a decidere le tariffe finali a piacimento, puntando sui volumi di vendita. Dall'altra Apple costringe alle revenue share ma lascia totale libertà di listino ai detentori dei diritti di copyright.

L'esito di questa vicenda non è scontato. Un esempio calzante di come si stiano caratterizzando queste dinamiche lo si può trovare nel caso Barnes & Noble. A ottobre la nota catena di librerie ha iniziato a togliere dagli scaffali numerosi fumetti della DC Comics. Una ripicca per aver siglato in esclusiva con Amazon la distribuzione digitale su Kindle Fire delle storie di Superman, Batman, Watchmen e altri supereroi.

Il gioco delle licenze e delle esclusive di distribuzione ormai è salito di livello. Verrà un giorno probabilmente dove entreremo in librerie tradizionali o digitali che faranno selezione dei titoli solo in base a tassativi (singoli) accordi con gli editori.

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