Kodak è in bancarotta, ma intanto denuncia Samsung

Kodak ha chiesto l'applicazione del Chapter 11 per la bancarotta assistita. Ha ottenuto un finanziamento di 950 milioni di dollari da Citigroup e ha 12 mesi di tempo per sanare i conti e tornare a generare profitti. Per rimpinzare le casse denuncia Samsung e Fujifilm per violazione di brevetti

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a cura di Elena Re Garbagnati

Kodak è ufficialmente in bancarotta e ha fatto ricorso al Chapter 11 - che corrisponde alla nostra amministrazione controllata e consente a un'azienda di rifondere i debiti continuando a mantenere in essere le attività. Nella richiesta depositata questa notte presso il tribunale di Manhattan Kodak dichiara asset per 5,1 miliardi di dollari e un debito che ammonta a 6,75 miliardi di dollari.

Kodak ha dichiarato bancarotta

Kodak si augura di riemergere dalla bancarotta grazie a un taglio dei costi e alla vendita di parte del suo portafoglio brevetti, ma resta il fatto che durante la gestione dell'amministratore delegato Antonio Perez l'azienda abbia mandato in fumo 7 miliardi di dollari di valore di mercato. Nonostante tutto Perez resterà al suo posto, ma sarà affiancato da Dominic Di Napoli, vice presidente di FTI Consulting, a cui è stata ufficialmente affidata la responsabilità di supervisione al processo di ristrutturazione.

In un comunicato ufficiale Eastman Kodak ha scritto che "la riorganizzazione punta a rafforzare la liquidità, a monetizzare la proprietà intellettuale non strategica e a far concentrare la società sulle attività di maggior valore". Nella stessa nota si legge che durante il periodo di bancarotta assistita sarà attuato un importante piano di dismissione degli asset. Dal 2003 a oggi l'azienda ha già chiuso 13 stabilimenti e 130 laboratori, tagliando 47mila dipendenti.

Kodak ha denunciato Fujifilm per violazione di brevetti

Citigroup assisterà l'ormai decadente icona della fotografia con un finanziamento di 950 milioni di dollari, che dovrebbero consentire a Kodak di rimettere i conti in sesto. Il termine ultimo per uscire dalla crisi e tornare a essere profittevole è il 2013, e c'è da augurarsi che in questi 12 mesi l'azienda riesca dove ha fallito negli ultimi 12 anni.

Le premesse francamente non sembrano delle migliori. A parte la ristrutturazione con il passaggio da tre a due divisioni aziendali, sembra che Kodak stia perseguendo la solita strada delle denunce a tappeto per rastrellare profitti sui suoi brevetti. La bancarotta ha evidentemente moltiplicato a dismisura il lavoro dell'ufficio legale, che dopo avere denunciato Apple e HTC lo scorso 11 gennaio, questa settimana si è dato da fare, nell'ordine, contro Fujifilm e Samsung.

Fujifilm è stata accusata di avere infranto cinque brevetti che riguardano diversi aspetti della cattura, archiviazione, anteprima e invio delle immagini.

Kodak ha denunciato anche Samsung, probabilmente per colpa del Galaxy Tab

Per quanto riguarda Samsung l'accusa non è differente: anche in questo caso si parla di cinque brevetti relativi all'invio automatico delle immagini da una fotocamera a un provider tramite rete cellulare o rete Wi-Fi. Oltre tutto per uno dei brevetti in causa Samsung aveva già pagato a Kodak 550 milioni di dollari nel 2008. Peccato che ai tempi l'azienda sud coreana non avesse ancora avviato la produzione dei Galaxy Tab, a cui si sono attaccati gli avvocati per riaprire il contenzioso.

Sarà compito dei giudici stabilire se Kodak abbia o meno ragione di chiedere il pagamento delle royalties. Quello che al momento ci pare evidente è che la politica legale, non accompagnata dallo sviluppo di prodotti tecnicamente innovativi e commercialmente forti, non porta da nessuna parte. A dimostrarlo sono la situazione finanziaria contingente di Kodak e l'ennesimo tonfo del valore azionario (-22,3%) dopo l'annuncio della denuncia contro Fujifilm.

Proprio Fujifilm è l'emblema di quello che Kodak non è stata capace di fare: rivale dall'epoca della pellicola, negli anni Fujifilm ha mantenuto una buona posizione nel mercato digitale grazie alla progettazione e alla produzione di prodotti concorrenziali, come la recente gamma X di fotocamere.