La Apple Tax esiste, parola di Microsoft

Microsoft commissiona uno studio volto a svelare la Apple Tax, una tassa nascosta che oltre a far pagare di più l'hardware agli utenti Mac, nasconde anche costi di gestione più elevati.

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a cura di Manolo De Agostini

Apple e Microsoft, sempre più ai ferri corti. Dopo anni di frecciate da Apple (“accendete le fotocopiatrici, la campagna Mac vs PC), Microsoft ha deciso di passare al contrattacco, con gli spot I'm a PC (che continuano, li trovate su Youtube) e dichiarazioni più o meno roboanti.

Ora è giunto il momento di parlare della Apple Tax, la tassa imposta dalla Mela ai suoi utenti. Una tassa infida, nascosta, di cui Microsoft aveva accennato già in passato. E che un utente che vuole passare al Mac, a detta di Microsoft, farebbe meglio a prendere in considerazione.

Il colosso di Redmond ha finanziato una ricerca, svolta dall'analista Roger Kay di Endpoint Technologies Associates.

Da questa ricerca, sarebbe emerso che non solo gli utenti Apple pagano di più l'hardware rispetto agli utenti PC, ma avrebbero anche dei costi di gestione più elevati nel corso degli anni, con l'acquisto di nuovo hardware e il rinnovamento di servizi. Nell'arco di cinque anni una famiglia media si troverebbe sul groppone una Apple Tax di 3367 dollari. E in tempi di crisi, questo dato potrebbe interessare qualcuno, ha pensato Microsoft.

Il software, ad esempio, va comprato con più regolarità, mentre "ciò che funziona su XP, lavora anche su Vista e funzionerà anche su Windows 7".

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Chiaramente, la ricerca non va a coinvolgere un punto decisivo nella diversità tra Mac e PC: il sistema operativo. In molti ritengono Mac OS X una soluzione migliore e adatta alle loro necessità. E per questo, se c'è da pagare di più, sono anche pronti a farlo. Voi come la pensate?