La cometa che agganceremo

Rosetta arpionerà una cometa per scoprire com'è nato il Sistema Solare.

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a cura di Elena Re Garbagnati

La cometa che agganceremo

La cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko è stata scoperta da Klim Ivanovich Churyumov il 22 ottobre 1969 su una fotografia effettuata da Svetlana Gerasimenko l'11 settembre presso l'Osservatorio Astronomico "Alma-Ata Astrophysical Institute" in Kazakhstan (Russia), quando la sua magnitudine era tra 12 e 13.

67P/Churyumov-Gerasimenko

La fotografia era stata scattata per riprendere un'altra cometa, la 32P/Comas-Sola, ma durante l'analisi del campo inquadrato, Churyumov ha notato un altro oggetto che aveva l'apparenza di una cometa, che dunque ha preso il nome degli scopritori (come anche oggi accade).

Secondo i moderni calcoli orbitali si è scoperto che la cometa, nel febbraio 1959, è passata piuttosto vicino al pianeta Giove, e questo ne ha cambiato i parametri orbitali fino a farli diventare quelli attuali, con un periodo di rivoluzione attorno al Sole di 6,5 anni, e con un perielio (punto di massima vicinanza al Sole) di 1.3 UA, pari a circa 200 milioni di km dal Sole (prima del 1959 era il doppio).

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Si calcola che Churyumov-Gerasimenko, che ha un nucleo stimato in circa 4 chilometri di diametro, raggiungerà la distanza più vicina al Sole il 13 agosto 2015, quando si troverà a circa 185 milioni di chilometri dalla nostra stella, all'incirca tra le orbite della Terra e di Marte.

Una curiosità: Churyumov-Gerasimenko ha un diametro circa il triplo e dunque una gravità molto maggiore rispetto a quella che si era previsto inizialmente per il concept della missione. Il pericolo è che il lander possa avvicinarsi ad una velocità troppo elevata per un corretto aggancio.

Si ringraziano per la collaborazione l'Osservatorio Astronomico G.V. Schiaparelli - Campo dei Fiori e Luca Buzzi.