"Chi non ha avuto in sorte l'occasione di studiare Fisica è piuttosto perplesso, e fa bene ad esserlo. In che senso una particella può passare da due parti contemporaneamente? Cosa vuol dire esattamente che un corpo si comporta simultaneamente come un'onda del mare e come un granello di materia? Ma davvero il gatto nella scatola è allo stesso tempo vivo-e-morto finché non lo guardiamo?"
Nessuna frase che avrei potuto scrivere sarebbe stata più azzeccata per presentare l'argomento del libro di questa settimana. Del resto a scriverla è stato Jim Al-Khalili, un nome un po' difficile da ricordare ma che molti dei lettori di questa rubrica conoscono bene, dato che è l'apprezzatissimo autore di un altro libro di grande successo: La Fisica del diavolo.
Anche in "La Fisica dei perplessi. L'incredibile mondo dei quanti" c'è un quiz da risolvere, di quelli davvero difficili: ricostruire nella testa di ciascuno di voi il puzzle della meccanica quantistica in modo che tutto quadri e che non sembri più un argomento esotico o illogico. Al-Khalili affronta la sfida con il suo solito humor, tanto che a un certo punto scrive: "Non ci sarebbe più bisogno di storie sul triangolo delle Bermuda o sulle attività dei fantasmi: i fenomeni quantistici sono molto più bizzarri".
Per chi conosce l'autore non c'è bisogno di presentazioni: è una garanzia. Per gli altri sottolineo il testo scorrevole e accessibile a chi ha una preparazione scolastica e soprattutto il piacere di seguire una lezione intrigante e coinvolgente. Da ogni pagina traspare l'abitudine di questo autore di spiegare fisica ai ragazzi, con la passione e il ritmo che non annoia mai, anzi alza continuamente l'interesse e ogni tanto fa sorridere.
Non ci sono formule, ogni capitolo si focalizza sui punti essenziali senza divagare e alla fine avrete un panorama meno confuso e una serie di preziosi strumenti per ragionare sul modo corretto per approcciare la meccanica quantistica.
Non date per scontato che finita l'ultima pagina saprete tutto perché l'argomento è in effetti ostico e richiede, più che una solida base scientifica, la capacità di spostarci dal nostro punto di vista abituale e assumere una posizione mentale nuova per i non addetti ai lavori. Un cambiamento che è senza dubbio difficile, ma che può modificare del tutto un modo di ragionare che a volte ci limita e che forse è venuto il momento di superare. Io mi sto applicando; volete provare anche voi?
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