La Google TV permetterà la scelta di ogni canale tematico

Google tratta con i proprietari dei canali TV per il suo futuro servizio online.

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a cura di Dario D'Elia

Google punta a portare su Internet la TV che oggi riceviamo via etere, satellite o cavo. Secondo il New York Times le trattative con i canali televisivi riguardano esplicitamente la possibilità di licenziare ogni contenuto per i servizi online. L'accordo non è ancora vicino, ma fondamentalmente perché il colosso statunitense ha deciso di scalare una montagna invece che andare per gradi - sempre che esistano. Beh, l'attuale "Google TV" è un flop di diverso tipo: agevola l'accesso a Web TV e televisioni online già esistenti.

Intel di fatto è come se fosse nella sala riunioni accanto, mentre Sony e Microsoft a questa idea hanno quasi rinunciato. Nell'ambiente un servizio di questo genere è chiamato "over the top" poiché i canali TV sfrutterebbero le connessioni broadband esistenti. Senza i proprietari dei contenuti però non c'è verso di fare nulla.

Google TV

La differenza sostanziale tra il progetto di Google e quello di Apple è che il primo punta direttamente ai singoli canali tematici mentre il secondo sopratutto ai distributori. In pratica è come se Google parlasse direttamente con Fox, Discovery o Cartoon Network. Mentre il rivale con Time Warner Cable.

"Google sente il bisogno di battere Apple a pugni", ha dichiarato la fonte del quotidiano statunitense. Ormai sembra di assistere a una corsa a due ma il lato divertente è che potrebbe trasformarsi in una gara di Duathlon: sono partiti a piedi ma potrebbero arrivare in bici.

Molti osservatori infatti non escludono la possibilità che tutto questo gran parlare con l'industria di settore porti alla fine a servizi analoghi a quelli offerti da Netflix, Amazon e Hulu. Ovvero comuni librerie online di show televisivi e film.

La sfida continua

In fondo bisogna capire come la macchina pubblicitaria di Google possa essere sfruttata al meglio. I broadcaster sanno bene che i servizi online di nuova generazione eroderanno una parte del mercato, ma è anche vero che questo futuro è inevitabile. Meglio attendere, con l'idea di sbarcare online con qualcosa di proprio, oppure approfittare del potenziale pubblico del colosso di Mountain View?

Il rischio è che i distributori - in Italia si pensi ad esempio a Sky o Mediaset Premium - possano giocare d'anticipo. Insomma, il confronto è tra i colossi IT, i canali e i broadcaster. E questa è solo una voce della catena di valore, perché esiste il problema della profilazione dei servizi e delle tariffe.

Un servizio video come quello di Google è destinato a puntare sulla qualità, quindi un pubblico mirato disposto a pagare prezzi più alti del normale. Un'altra montagna da scalare. Dopo la gara di Duathlon.