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a cura di Elena Re Garbagnati

Non facciamo che parlare di Marte. I piani di colonizzazione marziana spopolano, complici forse la presenza mediatica, il carisma e le idee di Elon Musk, le avvincenti vicissitudini dei rover e delle numerose missioni robotiche (felici o deludenti) che si sono spinte fino a lì, l'indole esploratrice dell'uomo, che vuole arrivare "là dove nessuno è mai..."

O forse la brama di fare un passo avanti rispetto al passato, perché sulla Luna ci siamo già stati, e spingersi sempre più in là è imperativo nella nostra mentalità progressista. Comunque la si veda, sembra che la Luna sia ormai la Cenerentola dello Spazio. Un sasso grigio che manca di fascino. Del resto è comprensibile, sappiamo tutti che basta alzare un dito davanti agli occhi per nasconderla alla nostra visuale, e questo fa pensare che non sia una sfida all'altezza del geniale essere umano, di quell'essere dalle sconfinate potenzialità e dall'impareggiabile intelligenza in cui tanti si identificano.

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Fonte: Depositphotos

Intanto la Luna è lì, e alla faccia della nostra tronfiezza ci impone le maree da cui dipendono moltissime delle nostre attività, regola le colture, la relativa stabilità climatica di cui godiamo, e molto altro. E nonostante la tecnologia, torna ancora comoda a chi di notte non può beneficiare dell'illuminazione artificiale.

È possibile che con il dito alzato in realtà non oscuriamo la Luna ma accendiamo la nostra mediocrità? Una riflessione che mi è venuta guardando il tour virtuale in 4K postato dalla NASA su YouTube qualche giorno fa, e che in cinque giorni ha già raggranellato oltre un milione di visualizzazioni. Un milione di persone che quel dito ha pensato bene di tenerlo abbassato, per non precludersi alcuna possibilità.

Il motivo è che le immagini sono quelle girate in 9 anni dal Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) della NASA, e che - guardandole bene - si vedono dettagli di geologia e morfologia lunare che sono di grande importanza. Non solo per un eventuale ritorno sulla Luna (che non sarebbe un passo indietro, ma un grande progresso se si pensa di sfruttarne le risorse e la scarsa gravità per i decolli di razzi) ma per capire meglio l'evoluzione e la struttura del nostro satellite, che sono inevitabilmente legate a quella del nostro pianeta.

Ci si vedono regioni di possibile ghiaccio all'interno di crateri e grotte, la mappatura mineralogica, bacini di lava e tutta una serie di informazioni che lasciano a bocca aperta. Un video che restituisce alla Luna l'effetto Wow che ebbe in passato, e che fa capire come l'uomo potrebbe essere stato miope finora a non sfruttare qualcosa che gli era sì accessibile, ma che ha sottovalutato.

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Ci sono potenziali siti di atterraggio in cui si potrebbero installare pannelli solari a sostegno di missioni di lunga durata, minerali di tipo silicato come pirosseno e plagioclasio, e molto altro. Consiglio di guardarlo, perché è emozionante, e perché ci fa vedere anche le tracce del nostro passato esplorativo: il passaggio degli astronauti, il rover che abbiamo abbandonato lì e un pezzo del modulo lunare Challenger. Non pretendo che questo metta la parola fine alle teorie complottiste, ma almeno che le immagini spingano a ripensare al ruolo del nostro Satellite e a quello che potrebbe darci, che è ben più di una mostrina con scritto "fatto", probabilmente una porta oltre cui c'è molto da scoprire.


Tom's Consiglia

Se avete bisogno di una spinta ideologica per essere interessati dalla Luna consigliamo di vedere il toccante documentario The Last Man on the Moon.