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La meccanica quantistica come non l'avete mai capita

"Meccanica quantistica. Il minimo indispensabile per fare della (buona) fisica" è il migliore libro per i lettori un po' più avanzati che vogliono capire qualcosa di più di meccanica quantistica. È efficace e illuminante, se avrete la motivazione per arrivare fino in fondo.

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a cura di Elena Re Garbagnati

In sintesi

"Meccanica quantistica. Il minimo indispensabile per fare della (buona) fisica" è il migliore libro per i lettori un po' più avanzati che vogliono capire qualcosa di più di meccanica quantistica.

Chi è stato incuriosito dalla Fisica al punto la leggere le due opere d'arte di Richard Feynman che ho consigliato la scorsa settimana, probabilmente ha ancora più di un punto interrogativo che gli gira per la testa. Non perché Mr. Feynman non sappia spigare bene le cose, ma perché come lui stesso ha ammesso "credo di poter dire con sicurezza che nessuno comprende la meccanica quantistica".

Se lo dice lui non c'è da vergognarsi nell'ammettere di avere questo problema, ma non significa per questo che non si debba continuare a cercare di vederci più chiaro. Ecco perché questa settimana consiglio ai lettori un po' più esperti "Meccanica quantistica. Il minimo indispensabile per fare della (buona) fisica", di un altro gigante della Fisica, Leonard Susskind, fisico teorico di Stanford di grande caratura, ed eccellente divulgatore scientifico i cui libri vale la pena di leggere "a scatola chiusa".

Il libro mi è tornato alla mente perché poco tempo fa Susskind ha pubblicato una interessante teoria sull'unificazione della Relatività Generale di Einstein e della meccanica quantistica. Proprio la sua profonda conoscenza della materia l'ha portato - insieme ad Art Friedman, a scrivere il libro che vi propongo.

Lo consiglio ai lettori un po' più esperti perché, sebbene sia una lettura molto affascinante e interessante, non è semplice. È evidente la ricerca dell'equilibrio verso la divulgazione senza snaturare o tradire il rigore scientifico, ma questo ha portato all'inclusione di formule matematiche. I passaggi sono spiegati e accompagnati spesso da esercizi alla portata di chi ha una buona preparazione da quinta superiore, che servono a chi voglia mettersi alla prova per accertarsi di avere capito.

Ecco perché il "minimo indispensabile" nel titolo non deve portarvi a sottovalutarlo. È un minimo indispensabile dal punto di vista di un Fisico, con una scelta di termini liberamente ispirata al "minimo teorico" del grande fisico sovietico Lev Landau (Nobel per la fisica 1962), celebre per avere identificato così le conoscenze che riteneva necessarie per cominciare a fare della buona ricerca in fisica teorica. Per la cronaca, in tutto nella sua carriera incontrò solo 43 persone che rispondevano al requisito! Spolier: Susskind è decisamente più largo di manica!

"Non siamo adatti a percepire fenomeni quantistici [...] ma siamo creature flessibili e siamo stati capaci di sostituire con della matematica astratta i sensi mancanti che ci avrebbero permesso di visualizzare in modo diretto la meccanica quantistica. E alla fine abbiamo sviluppato nuovi tipi di intuito".

Detto questo, spaventarsi è eccessivo perché la componente matematica viene introdotta sono quando indispensabile e a piccole dosi, per il resto dominano la prosa divertente, discorsiva e informale che caratterizza tutti i libri di Susskind, e che permette di procedere con la lettura nonostante qualche difficoltà. Del resto i contenuti sono liberamente tratti da alcune lezioni che il professore tenne alla Standford University.

La chiave del successo di questo libro è a mio avviso il fatto che gli autori non hanno cercato di semplificare la meccanica quantistica, ma non si sono nemmeno nascosti dietro a un dito e hanno contrapposto la fisica classica a quella quantistica evidenziandone le differenze. Dato che la prima è contraddistinta da una logica inattaccabile, torna più facile seguire i passaggi della seconda.

Alla fine del libro non diventerete professori di meccanica quantistica, ma probabilmente avrete compreso un po' di più quelli che sono i pilastri di questa disciplina - come indeterminazione, entanglement e via dicendo - e vi risulterà un po' meno avversa la bizzarra logica che è alla base, e che a molti sembra contro intuitiva.

Ecco perché reputo questo libro il migliore nel suo genere, e un ottimo supporto per chi vuole approfondire la meccanica quantistica spostandosi un passo più in là rispetto alla divulgazione nel senso stretto del termine.

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