La morte del patentino installatori di rete nel Decreto Letta

Il Decreto del fare, approvato sabato dal Consiglio dei ministri, liberalizza il Wi-Fi ma anche il mercato del networking.

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a cura di Dario D'Elia

Wi-Fi libero e mercato del networking liberalizzato, ecco due punti chiave del Decreto del fare, approvato sabato dal Consiglio dei ministri. Ne abbiamo parlato ieri, ma nel frattempo è comparsa online la prima bozza dell'intero documento con tutti i dettagli. Già perché nel comunicato stampa mancavano le indicazioni salienti.

L'Articolo 10, nella forma odierna, ha come titolo "Semplificazione in materia di allacciamento dei terminali di comunicazione alle interfacce della rete pubblica". Ovviamente non è definitivo e lobby diverse potrebbero condizionarne la redazione; in ogni caso la prima bozza sembrerebbe essere piuttosto chiara negli intenti.

Tutto risolto?

"La registrazione della traccia delle sessioni, ove non associata all'identità dell'utilizzatore, non costituisce trattamento di dati personali e non richiede adempimenti giuridici. Se l’offerta di accesso ad internet non costituisce l'attività commerciale prevalente del gestore, non trovano applicazione l'articolo 25 del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259 e l’articolo 7 del decreto legge 27 luglio 2005 , n. 144, convertito in legge 31 luglio 2005, n. 155. 2", si legge nella bozza del decreto.

 Questo vuol dire che tutte le attività (caffetterie, negozi, etc.) che offriranno l'accesso Wi-Fi non saranno tenute a richiedere documenti di identità agli utenti. La discriminante è il core business dell'attività di impresa: un Internet Point sarà sempre costretto a rispettare gli obblighi di identificazione. Senza contare la conservazione dei dati riguardanti la privacy e tanti altri obblighi che hanno tutti gli operatori di telecomunicazioni. Per tutti rimane invariata la questione della tracciabilità.

"Al decreto legislativo 26 ottobre 2010, n. 198 sono apportate le seguenti modificazioni: a) l'articolo 2 è soppresso; b) all’articolo 3 il comma 2 è sostituito dal seguente: "2. Il decreto del Ministro delle poste e telecomunicazioni 23 maggio 1992, n. 314 è abrogato", prosegue l'Articolo 10.

In questo caso si parla della liberalizzazione del settore networking. Se il decreto dovesse passare in questa forma qualsiasi azienda potrebbe affidarsi a ogni tipo di impresa per la realizzazione della propria rete. In verità potrebbe fare anche da sola se dovesse ritenere di avere gli specialisti adeguati. Insomma, non vi sarebbe più rischio di multa (30mila - 150mila euro) per essersi affidati a "spatentati" - come avviene oggi.

Vittoria per il mercato e la libera competizione? Attendiamo.