La Morte Nera è diventata un progetto Kickstarter

Sulla piattaforma di crowd funding Kickstarter è apparso il progetto Open Source Death Star. Si pone come obiettivo di ottenere almeno 20 milioni di sterline. In verità è uno scherzo open source ben congeniato.

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a cura di Dario D'Elia

La Morte Nera (Death Star), ovvero la mitica la stazione da battaglia spaziale dell'Impero Galattico, probabilmente verrà realizzata grazie al crowd funding di Kickstarter. Da lunedì è partito Kickstarter Open Source Death Star che grazie a un volume di donazioni pari a 20 milioni di sterline (23 milioni di euro) promette di sviluppare un progetto dettagliato della piattaforma spaziale e avere "abbastanza rete metallica per proteggere le luci di scarico del reattore". La costruzione per ora è rimandata: ci vogliono 850 biliardi (Quadrillion!) di dollari.

Ovviamente gli ideatori dell'iniziativa hanno senso dell'ironia. "Abbiamo bisogno di proteggerci dai pericoli lontani quindi costruiamo una Death Star", si legge sulla pagina di Kickstarter. "Per mantenere i costi più bassi per l'intero progetto useremo hardware e software open source".

La Morte Nera

Insomma prosegue il cammino della Morte Nera, che a gennaio era balzata agli onori della cronaca mondiale per la petizione statunitense. Paul Shawcross, Capo del dipartimento Scienza e Spazio del White House Office of Management and Budget, si era preso la briga di spiegare alla cittadinanza per quale motivo un progetto di tale portata sarebbe stato difficile da gestire per le casse dello Stato. Dopodiché era intervenuto anche il Governatore Wilhuff Tarkin dei Territori dell'Orlo Estremo.

Sembrava di essere giunto all'epilogo, e invece no. Dal nulla è spuntata una community open source appassionata di Star Wars. Un gruppo con i piedi per terra conscio del fatto che "l'unico rischio è il potere della Forza", come si legge su Kickstarter.

LA VOGLIO!!!

"La più grande sfida è convincere Kickstarter che questo è uno scherzo e non un progetto serio. A dimostrazione di questo l'obiettivo è stata fissato così in alto da rendere il raggiungimento dei fondi necessari praticamente impossibile", ricordano gli ideatori.

Sarà anche impossibile ma promettendo per pochi euro qualche stretta di mano o la stampa dei nomi sui droidi riparatori MSE-6 sono riusciti a ottenere 179.880 sterline (circa 208mila euro). E mancano ancora 52 giorni alla fine della raccolta fondi...

oh, ne hanno convinti 931 nel mondo!