La NASA aiuta chi sfrutterà le risorse minerarie della Luna

La NASA offre competenza tecnica e impianti ai privati che vogliono andare sulla Luna per sfruttarne le risorse minerarie. Le prime missioni partiranno entro dieci anni.

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a cura di Elena Re Garbagnati

La NASA sta cercando di stringere accordi commerciali con le aziende private per accelerare lo sfruttamento delle risorse presenti sulla Luna. In particolare a fine gennaio l'agenzia spaziale statunitense ha concesso alle aziende private di usufruire del suo know how, mettendo a disposizione i suoi tecnici e l'accesso ai suoi impianti, per progettare e costruire robot lunari.

Al contrario dei contratti stipulati con SpaceX e Orbital Sciences non ci sono di mezzo gli aiuti economici del governo degli Stati Uniti. Però è evidente l'interesse per lo sfruttamento delle risorse, la cui presenza è validata dalle recenti missioni nell'orbita lunare. Come evidenzia Jason Crusan, direttore dei sistemi avanzati di esplorazione della NASA, "per comprendere la portata e l'accessibilità di risorse quali acqua e minerali bisogna atterrare sulla superficie ed esplorarla da vicino". Una cosa che i cinesi stanno cercando di fare con la missione Chang'e-3.

La NASA appoggia chi sfrutterà le risorse minerarie della Luna

"Qualsiasi iniziativa commerciale - spiega Crusan - passa proprio dalla capacità di fare un atterraggio lunare", cosa che ai cinesi è riuscita, salvo poi problemi con il funzionamento del rover Yutu dovuti alle condizioni ambientali avverse.

I progetti non mancano: come ricorda Physorg nel 2013 la NASA ha già raggiunto un accordo con Bigelow Aerospace che coinvolge il settore commerciale e l'agenzia spaziale in un progetto focalizzato sulla costruzione di una base lunare. Il principio è che se la collaborazione fra istituzioni private e statali funziona per l'approvvigionamento della Stazione Spaziale Internazionale, può andare altrettanto bene per la Luna, e può accelerare un processo che per la NASA potrebbe essere molto lungo vista la mancanza di fondi federali.

Si stima che sulla Luna ci siano minerali rari in abbondanza

La prospettiva è quella di avviare le missioni lunari entro il prossimo decennio, per poter estrarre risorse preziose come l'elio-3, un isotopo dell'elio composto da due protoni e un neutrone che è molto raro sulla Terra ma si stima possa esserci in abbondanti quantità sulla Luna. La sua disponibilità potrebbe dare una spinta alla ricerca nucleare per la creazione di energia combustibile pulita.

Si stima inoltre che il suolo lunare sia ricco anche di elementi molto ambiti delle terre rare, e in particolare di ben 17 prodotti della tavola periodica molto usati nell'elettronica di tutti i giorni, fra cui per esempio titanio, oro, palladio e iridio, ma molto difficili da reperire sulla Terra. Insomma il nostro satellite si prefigura come una miniera d'oro del futuro, ma le incognite sono molte e la vicinanza non deve ingannare: andare lì a lavorare non sarà una passeggiata.