Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

40 anni fa la NASA potrebbe aver trovato molecole organiche su Marte, ma le avrebbe accidentalmente distrutte. È questa in sintesi la conclusione dell'ennesima analisi condotta dagli scienziati sugli esperimenti della missione Viking 1 della NASA che atterrò sulla superficie marziana il 20 luglio del 1976.

Una missione che riservò sorprese a si lasciò dietro qualche mistero, primo fra tutti il fatto che Viking 1 non trovò composti organici. Una versione ufficiale che non convinse la comunità scientifica, e in molti negli anni si sono chiesti se l'esito delle analisi non fosse colpa degli esperimenti troppo poco sensibili o sbagliati, piuttosto che della reale assenza di vita su Marte. Per la ricerca di vita, usando strumenti piuttosto rudimentali, Viking 1 raccoglieva una manciata di suolo marziano, la riscaldava fino a 500 gradi Celsius, quindi scandagliava la polvere residua alla ricerca di sostanze organiche.

viking spacecraft 7d3c60d994f6cd7af3f079b7f8a5ea1c9

Viking

Da un primo riesame datato 2006 si puntò il dito sugli strumenti rudimentali di Viking 1, forse non in grado di individuare quello che poteva invece esserci. Nel 2010 un altro esame aprì a un'ipotesi piuttosto sconcertante: Viking potrebbe aver distrutto le sostanze organiche ancor prima delle analisi, perché nel luogo di atterraggio era presente perclorato, una sostanza la cui scoperta risale al 2008, quindi molti anni dopo il lavoro di Viking 1.

Il 10 luglio NewScientist ha pubblicato un nuovo studio che ricapitola i pregressi e sembra avallare quest'ultima ipotesi, che alla luce delle scoperte del 2014 e dell'ultimo annuncio NASA sulle scoperte di Curiosity fa rimanere a bocca aperta.  

viking 14 trenches 8a4a05927b39099b470c2c3db2387dcb1

Partendo dall'inizio, lo scetticismo degli scienziati davanti al mancato ritrovamento di Viking 1 fu dettato dal fatto che nel corso del tempo Marte è stato colpito da moltissimi piccoli meteoriti ricchi di carbonio. La presenza di carbonio non indica necessariamente che ci sia vita, ma la sua assenza lascia dubbi, come ha chiaramente espresso Chris McKay del Centro di ricerca AMES della NASA: "era del tutto inaspettato e incoerente con quello che sapevamo".

Una possibile spiegazione emerse nel 2008, quando il lander della NASA Phoenix trovò appunto il perclorato nel terreno di Marte. È una sostanza tossica per l'uomo, impiegata per lo più nella fabbricazione di fuochi d'artificio, ed è incendiabile alle alte temperature. La superficie di Marte non è molto calda, ma lo strumento principale a bordo del lander Viking (il GCMS) ha riscaldato i campioni di suolo marziano prima di cercare le molecole organiche. Questo processo, in presenza di perclorato, avrebbe bruciato qualsiasi sostanza organica nei campioni.  

Questa ipotesi indiziaria però non garantiva che i lander vichinghi avessero trovato e poi distrutto accidentalmente molecole organiche, quindi l'indagine è proseguita. Anche perché nel frattempo Curiosity ha inanellato una serie di successi, trovando una varietà di molecole organiche sul Pianeta Rosso, fra cui il clorobenzene. Questa molecola si crea quando le molecole di carbonio bruciano al contatto con il perclorato. Non è ancora la pistola fumante, ma è un forte indizio a carico del sospetto che in effetti i campioni di suolo siano stati bruciati.

6 73308ee38cc501f902a782545e5ed8f20

Partendo da qui i ricercatori hanno ripreso a scavare a fondo con l'intento di trovare altre prove, e nel nuovo studio il gruppo composto da Melissa Guzman del centro di ricerca LATMOS in Francia, McKay e una manciata di collaboratori ha scoperto che Viking rilevò anche la presenza di clorobenzene. Secondo i ricercatori questa sostanza infiammabile avrebbe potuto essere originata dalla combustione di materiale organico nei campioni di suolo. Un altro indizio del fatto che Viking possa avere prima trovato molecole organiche e averle bruciate accidentalmente.

Nella Scienza tuttavia due indizi non fanno una prova, e sebbene gli altri autori della ricerca siano convinti che le loro conclusioni siano sufficienti per togliere ogni dubbio, Guzman si dice non convinta che le cose siano davvero andate così. La scienziata spiega che il clorobenzene potrebbe essere stato prodotto dalla combustione di materiale organico, ma potrebbe anche essere stato a bordo delle apparecchiature NASA, quindi provenire dalla Terra.

viking 13 chryse planitia 7946ba45f6ebed058aea085804857676f

Insomma, non sappiamo se questo sia davvero il capitolo finale o se in futuro sentiremo ancora parlare delle Viking, che per quanto possano avere commesso un errore, restano pietre miliari nell'esplorazione robotizzata di Marte.


Tom's Consiglia

Se questa vicenda vi ha appassionato sappiate che le domande aperte su Marte sono tantissime. Scopritele leggendo La questione Marte di Robert Zubrin, un libro emozionante!