La NASA ha testato con successo la prima turbopompa per razzi stampata in 3D. Grazie a questa tecnologia è riuscita a costruirla con il 45 percento di pezzi in meno rispetto alle pompe simili realizzate con tecniche di saldatura e montaggio tradizionali, risparmiando tempo e denaro. Gli ingegneri NASA hanno spiegato che la turbopompa di un razzo è "una delle parti più complesse di un motore che siano mai state realizzate in 3D", però funziona: il pezzo ha superato con successo 15 diversi test funzionando a 90mila giri al minuto.
Per capire cosa si può fare con la stampa 3D, tenete conto che la turbopompa è un componente critico di un motore a razzo. Nei test la turbopompa ha funzionato a pieno regime ed è riuscita ad erogare 1.200 litri di combustibile al minuto. I test prevedevano il funzionamento nelle stesse condizioni estreme in cui dovrà operare all'interno di un motore a razzo, fra cui l'erogazione di combustibile in forma di idrogeno liquido raffreddato a una temperatura di -240 gradi Celsius.
Oltre a questo componente è allo studio la produzione in stampa 3D di iniettori, valvole e altre parti che potrebbero portare, in futuro, alla creazione dei motori a razzo avanzati che potrebbero portarci su Marte.
Ecco perché per la NASA la stampa 3D sta diventando la chiave per i progetti futuri sullo Spazio. Il vice direttore del Marshall's Propulsion System Department ha spiegato che " i test della pompa del carburante e altre parti di un razzo rientrano nei piani della NASA di ridurre i rischi e i costi associati all'utilizzo di un nuovo processo produttivo per costruire motori a razzo".
Uno degli ingegneri al lavoro sulla turbopompa alla NASA, Nick Case, ha spiegato che per costruire questa particolare parte del razzo di solito ci vogliono anni, ma l'approccio con la stampa 3D ha permesso di dimezzare i tempi.
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